Di seguito la lettera che l’assessore ai servizi sociali di Martina Franca Tonino Fumarola ha scritto al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Signor Presidente,
sono Antonio Fumarola, sono in politica da oltre quindici anni, sono aderente al partito da Lei guidato e sono amministratore pubblico nella città in cui risiedo, Martina Franca in provincia di Taranto. Città del sud. Io sono assessore alle politiche sociali e, pur credendo fermamente nel progetto politico complessivo del Pdl, credo che il Suo annuncio di legare le retribuzioni al costo della vita nelle varie zone d’Italia, ciò che per semplificazione viene chiamato gabbie salariali, sia l’annuncio di un errore. Spero che sia un’interpretazione giornalistica del Suo pensiero, e non ciò che Lei pensa davvero. Le retribuzioni al meridione sono già, di fatto, più basse che al nord e il precariato, il lavoro nero, piaga mai adeguatamente combattuta, la disoccupazione, per non parlare delle deficienze infrastrutturali e di tante altre cose ancora, sono un prezzo più alto che il sud Italia già paga, rispetto alle altre zone del Paese. Io sono amministratore nel settore delle politiche sociali e, svolgendo tale ruolo in un Comune che è il più popoloso nonché quello considerato il più ricco della provincia di Taranto, credo di poter dire la mia per l’esperienza maturata sul campo. Quante misure dobbiamo erogare, in termini di contribuzione anche occasionale, per consentire a non poche famiglie, a non pochi cittadini, il pagamento di una bolletta, o di un affitto, o di fare la spesa. I problemi reali sono questi e mi spiace dover rilevare che non è abbassando gli stipendi sulla base di stime che non possono essere così generalizzate su livello regionale o macroregionale addirittura, che si risolve il problema. Credevo che quella del ministro Calderoli fosse una boutade da contestare anche da parte nostra, verificare che adesso è Lei in prima persona a prendere una iniziativa di questo genere mi addolora e mi preoccupa fortemente. Il meridione, in piena questione meridionale che non è mai stata risolta appieno, non ha bisogno di vedersi diminuite le retribuzioni, per venire fuori dalla sua crisi, che è una crisi specifica, da troppo tempo, rispetto a quella che ora viene vissuta dal resto del Paese. Credo che, piuttosto di quello di qualche yes-man, sia più utile alla causa comune il parere di chi lealmente dice ciò che non condivide, perché si possano varare provvedimenti migliori.
Antonio Fumarola