In una sera d’estate, si è tornati a rivivere buona parte delle emozioni che negli ultimi tempi erano andate perdute: è tornato il calore, l’entusiasmo, il tifo, la partecipazione della gente (quasi 1500 gli spettatori sugli spalti), è tornato il calcio. La partita, sia pur amichevole, era di quelle di cartello: As Martina – Lecce e non è mancato lo spettacolo. In un attimo si è riaccesa la passione per questo sport così amato. Gli applausi dei tifosi e di tutti gli appassionati prima, dopo e durante la gara sono serviti a spiegare che è iniziata una nuova era, che il passato va gettato alle spalle, che dal basso (Promozione) si può risalire. E a giudicare da quanto visto in campo, nella prima uscita stagionale, non vi sono dubbi sul fatto che questo Martina ha tutte le carte in regola per vincere il campionato. La squadra del presidente Donato A. Muschio Schiavone ha tenuto testa ai giallorossi di De Canio disputando un gran primo tempo dove, dopo l’uno-due leccese ad opera di Defendi e Baclet (rigore), ha risposto Giuseppe Brescia con un bel diagonale che è andato ad infilarsi nell’angolino basso mandando in estasi i tifosi assiepati in curva proprio alle spalle della porta. Ottimo l’esordio del bomber Galeandro, attaccante di razza prelevato dal Francavilla (serie D), vicino al gol con una grande bordata dai 30 metri deviata in angolo da Benussi. Bene anche gli altri due attaccanti Marzano e Vasco che, dopo il grande campionato dell’anno scorso con la Gioventù, sono pronti anche in questa stagione a fare gol. Quadrato il centrocampo ben sostenuto dai due motorini Francesco Ancona e Mirko Tursi. Solida la difesa dove il mister Santostasi avrà qualche difficoltà nel fare le scelte considerate le tante alternative valide a disposizione. Nel secondo tempo, chiaramente si è fatta sentire la precarietà di una condizione atletica dettata dal fatto che l’As Martina è a lavoro da appena una settimana, e quindi le marcature giallorosse nel finale di Diarra, Tricarico e Tundo sono riconducibili anche a questa spiegazione. Quello che conta, però, è che sia sia riacceso l’entusiasmo, che tutta la piazza di Martina torni a vivere e a parlare di calcio. D’accordo è solo una Promozione, ma tutte le categorie hanno una loro dignità e quando il progetto è ambizioso si può ritornare a sognare, fermo restando che da qualche parte bisognava pure incominciare.