Editoriale – Franco Ancona si ricandiderà a sindaco nel 2017 – Lo Stradone

Editoriale – Franco Ancona si ricandiderà a sindaco nel 2017

È bastata la manifestazione della volontà di una ricandidatura a sindaco da parte di Franco Ancona a far saltare i piani del Consigliere Regionale, Donato Pentassuglia e a scatenare la nuova crisi politica a Martina Franca.

Puntuali, come sempre a gennaio, sono arrivati i malanni di stagione dell’Amministrazione Comunale che da qualche anno a questa parte sceglie il primo mese dell’anno come ‘periodo buono’ per mettere tutto in discussione. Perché i problemi sono tutti interni alla maggioranza, emersi proprio nell’ultima seduta del Consiglio Comunale. A dire il vero le avvisaglie sono costanti da qualche tempo e quella che sembrava inizialmente essere la “Luna di miele” del centrosinistra sembra oggi essere svanita con le discordie intestine acuitesi dopo il giro di boa di questa legislatura.

Manca ormai un anno e mezzo circa al termine di questa esperienza politica e se in un primo momento era quasi improbabile una ricandidatura dell’attuale sindaco Ancona, per ragioni personali e familiari, oltre che politiche, il primo cittadino nel corso delle recenti riunioni di maggioranza ha sciolto ogni riserva manifestando la sua disponibilità – che va intesa in realtà come una volontà – a ripresentarsi alla guida della coalizione di centrosinistra.

Ma con quale centrosinistra?

È questa la domanda che in molti si pongono, considerando che nell’ultima tornata elettorale decisero di aderire al progetto politico di Ancona anche diversi esponenti politici con esperienze nel passato recente dall’altra sponda del fronte, su tutti l’attuale vicesindaco e Assessore plurideleghe Pasquale Lasorsa sostenuto dall’ex Consigliere Regionale Antonio Martucci (oggi passato all’opposizione, ndr) e da Tommaso Caroli rimasto in maggioranza, ma sofferente di qualche ‘mal di pancia’ politico di troppo che al sindaco non piace. Perché il primo cittadino chiede consenso ai suoi consiglieri e spinge poco sulla discussione politica all’interno della massima assise comunale, che è il luogo deputato alla discussione, i cui partecipanti sono chiamati a svolgere il proprio ruolo di indirizzo e di controllo. Un dato che balza agli occhi, a dimostrazione della situazione che perdura dall’inizio di questo mandato, è lo scarso numero di convocazioni del Consiglio Comunale (anche meno di una seduta al mese, ndr) e lavori in Commissione che non trovano continuità nei provvedimenti della Giunta municipale che difficilmente recepisce gli indirizzi consiliari.

Poi c’è proprio la questione del vice sindaco Pasquale Lasorsa, inviso ai suoi colleghi del Partito Democratico, ma espressione di quel patto elettorale che vide l’ex esponente di Alleanza Nazionale e Amomartina aderire al progetto senza mai passare dalle urne e oggi con un solo consigliere a rappresentarlo tra i banchi. Il Commissario locale del Pd questo lo sa bene e puntualmente, di tanto in tanto, risolleva la questione che spacca trasversalmente la maggioranza, salvo poi chiedere l’aiuto di una certa parte dell’opposizione, per poi ritrovare la quadra e procedere come se nulla fosse accaduto. Lasorsa, da parte sua, conosce bene le trappole frequenti che gli tendono i suoi compagni di maggioranza, ma non molla l’osso della poltrona, nonostante – secondo alcuni – abbia strizzato l’occhio ad alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle nella logica di una possibile alleanza futura (il M5S ha smentito con una nota inviata a questa redazione questa circostanza).
Tutto da vedere e dimostrare, ma intanto il percorso da qui a un anno e mezzo si fa in salita per il sindaco Ancona che ora dovrà evitare di andare sotto con i numeri in Consiglio Comunale.

Quello appena iniziato sarà, per l’Amministrazione Comunale, l’anno più difficile. Ma il sindaco Ancona è tranquillo, potrà contare sulla “stampella” di alcune forze di opposizione e sull’assenza di un progetto politico a lui alternativo nell’immediato, a eccezione del Movimento IdeaLista impegnato nella costruzione di un disegno politico lontano dalle logiche provincialistiche della politica locale.

o.cri.