Aumentano i grattacapi per il sindaco Franco Ancona che in quest’ultimo anno sembra aver perso definitivamente quell’appeal elettoral-popolare che si era conquistato con estrema facilità nelle ultime elezioni che lo resero primo cittadino di Martina Franca.
Gioco tutto sommato abbastanza facile dopo 10 anni di dubbie e incerte amministrazioni da parte di un centrodestra impreparato e presentatosi oltremodo sgretolato e frantumato. Un gioco da ragazzi per la squadra di Ancona&co. mettere in evidenza tutte le differenze con il passato. Certo se si paragona la legislatura di Ancona alla precedente a guida Franco Palazzo è chiaro che il bilancio – almeno nell’immediato – non poteva che essere positivo.
A Palazzo tutto era impossibile, persino la chiusura di una buca per strada e persino farsi approvare gli indirizzi programmatici di governo. E questo non perché l’ex sindaco non avesse contezza dei problemi, ma perché da parte sua mai ha potuto contare su una maggioranza a suo sostegno, con il record di oltre 40 assessori nominati in 4 anni e un ufficio di gabinetto composto da ben 14 staffisti.
Tutto facile invece per il sindaco Ancona, almeno fino al giro di boa del suo mandato, quando si sono manifestati i primi mal di pancia nella sua maggioranza e le figuracce collezionate una dopo l’altra, dove su tutte spicca la gestione dell’emergenza neve dello scorso anno e l’ultimo evento dello scorso novembre che, mettendo in ginocchio la città, ha trasformato una importante occasione di valorizzazione del territorio in una figuraccia di portata nazionale. Sia chiaro, l’iniziativa è stata portata avanti dal privato, ma il fallimento è arrivato sul fronte della gestione della città che invece è di competenza dell’Amministrazione pubblica.
E tutto questo senza alcuna parola di scuse da parte di alcun amministratore pubblico, neppure durante la conferenza stampa di fine anno, in cui il sindaco si è spinto in un monologo di 2 ore circa. Troppo orgogliosi per fornire una spiegazione alla città. Il sindaco Franco Ancona, il suo vice Pasquale Lasorsa e l’Assessore Nunzia Convertini pensarono bene di trincerarsi nel loro silenzio, che certo non ha fatto bene all’immagine della città.
Immagine della città tanto cara al vivace Assessore alla Cultura Tonino Scialpi che da un lato spinge per incrementare l’impegno a favore delle attività culturali (e ci sta anche riuscendo bene, ndr), ma dall’altra è incapace di convergere su un progetto culturale condiviso, traducendo questo intento in concreto e spingendo i suoi colleghi Assessori verso la necessità di opportuni impegni di spesa in sede di Bilancio, dove invece è più forte Pasquale Lasorsa con la sua delega al Turismo assieme a tutte le altre. Martina è terra di cultura, ma servono opportuni investimenti – anche economici – e il capitolo Cultura in bilancio è a secco, fatta eccezione per i finanziamenti per l’eccellente Festival della Valle d’Itria che, c’è da dire, se li merita tutti.
Per non parlare della gestione dell’Ufficio Tributi, che dopo l’internalizzazione avrebbe dovuto avere un miglioramento dei servizi offerti ai cittadini e invece, puntuali a ogni scadenza tributaria, si presentano cartelle pazze e disagi ai cittadini/contribuenti.
Vita non del tutto semplice anche per Stefano Coletta, Assessore all’Ambiente, che aveva fatto del nuovo appalto rifiuti e delle inadempienze delle precedenti Amministrazioni Comunali il proprio cavallo di battaglia con la sua comunicazione di taglio “renziano” sui social network. Dopo l’assegnazione provvisoria al gruppo guidato da Sieco spa, una verifica dei documenti presentati da parte dei legali della Tradeco avrebbe portato alla luce che la garanzia fideiussioria, necessaria per passare la prima fase della gara, presentata da parte del gruppo Sieco – Del Fiume – Cogeir, non sarebbe da ritenere valida. Un vizio per cui il nuovo servizio per la raccolta dei rifiuti non potrà partire nell’immediato.
A Coletta, che ha anche la delega alle Politiche Giovanili, è sfuggito l’impegno su questo fronte e in particolar modo per la Consulta dei Giovani. L’iniziativa avrebbe dovuto rappresentare un punto di riferimento delle politiche giovanili del Comune di Martina Franca che avrebbero così potuto annoverarla tra le pratiche virtuose. Così però non è stato. Dopo una prima esperienza, che si sarebbe dovuta rinnovare negli anni, non c’è stato seguito e l’iniziativa è svanita nel nulla.
Comportamento da decifrare e strategia da definire per il Consigliere Regionale Donato Pentassuglia che fino a poco tempo fa accompagnava per mano l’Amministrazione e il sindaco sulle scelte importanti alla guida del partito a maggioranza relativa (il PD, ndr) e che oggi ricopre un ruolo determinante nell’attuale crisi politica al Comune. Quest’ultimo, già segretario provinciale del Partito Democratico, è oggi commissario della sezione locale martinese, si vede relegato ai margini della politica regionale, anche per via di rapporti non troppo idilliaci con il Presidente della Regione Michele Emiliano.
Lo stesso Presidente Emiliano, che ha tenuto per sé la delega alla Sanità regionale, in una intervista dello scorso 6 gennaio a La Gazzetta del Mezzogiorno, ha parlato della gestione della Sanità da parte dei precedenti Assessori Regionali sostenendo un “sovradimensionamento per la struttura ospedaliera di Martina Franca” in una logica di “pressioni campanilistiche”.
Riflettori puntati sul Comune anche da parte della Procura della Repubblica che sul Comune di Martina Franca vuole vederci chiaro e per farlo ha chiesto il prolungamento delle indagini notificando gli avvisi. Si tratta dell’indagine in corso sul concorso per l’assunzione di personale al Comune, che ha portato all’ingaggio di 24 persone (oggi addirittura arrivati a quota 28, ndr) quando inizialmente il concorso era per una sola persona.
Quello appena iniziato sarà, per l’Amministrazione Comunale, l’anno più difficile. Ma il sindaco Ancona è tranquillo, potrà contare sull’inconsistenza delle forze di opposizione e sull’assenza di un progetto politico a lui alternativo nell’immediato.
Ottavio Cristofaro