Lc Five Martina, intervista al portiere L’Abbate – Lo Stradone

Lc Five Martina, intervista al portiere L’Abbate

Si dice che il portiere faccia mezza squadra. La Lc Five Martina del presidente Cosimo Scatigna, la sua garanzia fra i pali ce l’ha. Si chiama Modesto L’Abbate, per gli amici Dino, ed è una vera saracinesca. E’ un veterano, ha 41 anni, una vita divisa tra calcio dove ha giocato ad ottimi livelli fino all’età di 33 anni ed il calcetto dove ha ottenuto gli stessi brillanti risultati. Nell’ultima stagione ha giocato addirittura in B tra le fila del Csg Putignano poi salito in A2. Conosciamolo un po’ meglio.

L’Abbate, una carriera lunghissima e gratificante alle spalle. Anche tu sei stato rapito dal progetto ambizioso della Lc Five Martina?

“Direi proprio di sì. Quest’anno avrei dovuto smettere, appendere le scarpe al chiodo considerato che ho pure i miei anni, eh…Poi ho fatto questo tipo di ragionamento: il calcio, il calcetto sono la mia seconda famiglia, il presidente è una persona che trasmette grande entusiasmo, il suo progetto è davvero ambizioso (la B in tre anni). Perché allora non mettere al servizio di questa squadra, di questo gruppo, tutta la ma esperienza e provare a vincere questo campionato di C2?”

Saranno sicuramente tutti contenti del tuo arrivo. A proposito di squadra, che te ne pare?

“Sono alla mia prima avventura in questo tipo di campionato perchè ho fatto sempre la spola tra C1 e B. Guardando però l’organico, credo che non sia assolutamente da C2. Conosco perfettamente le qualità di gente come Morricella, Cuscito, Martellotta, Digiuseppe, con i quali ci ho giocato e sono a conoscenza anche del valore di tutti gli altri. Conosco bene anche il mister Ezio Conte (è stata la mia bestia nera ai tempi in cui giocava). Non possiamo che puntare a vincere il campionato”.

Dino, prova a descriverti…

“Credo di non esserne capace. Posso solo dire quelle che per me sono le qualità di un buon portiere: grande personalità; deve trasmettere sicurezza ai compagni guidandoli in campo e aiutandoli; bisogna tenere sempre viva la concentrazione e leggere le varie situazioni di gioco; occorrono riflessi sempre pronti ed una giusta dose di istinto”.

“Dai Modesto, non fare il modesto. Hai anche altre qualità che non hai menzionato.

“Sì, forse hai ragione. So usare benissimo i piedi, credo di essere un giocatore aggiunto. E poi mi piace essere anche un uomo spogliatoio. Ritengo, infatti, che il gruppo sia importante e che a fare la differenza non sia solo il singolo giocatore, anche se qui sono tutti forti”.

Per concludere, non vedi l’ora di cominciare?

“Infatti. Nel frattempo, ringrazio apertamente il presidente Cosimo Scatigna che mi ha voluto nella sua squadra. Sono pronto a dare il mio contributo. D’accordo mi peserà un po’ fare il pendolare tra Polignano, dove vivo, e Martina, ma appena incominceremo a vincere, sono sicuro che non ci penserò più”.