Oggi 3 dicembre in tutto il mondo ricorre la “Giornata internazionale delle persone con disabilità”.
L’Associazione A.I.D.A. Onlus di Martina Franca festeggia 10 anni di attività.
Si approfitta di questa giornata per parlare di problematiche che purtroppo, ad oggi, ancora non vengono considerate come “normali”. Si parla di inclusione sociale, di diritto allo studio, di vita indipendente e di tutti i disagi che quotidianamente una persona con disabiltà, o chi per lui nei casi più gravi, deve affrontare. Già! l’inclusione sociale, che parolone in una società che tutti i giorni fa i conti col non apprezzare una cultura, una religione, ma soprattutto una condizione fisica diversa dalla nostra.
Chi vi scrive, conosce Giovanna (il nome è di fantasia), una ventenne con problemi di deambulazione ma con tantissime abilità, che sin dai tempi delle superiori, si aspetta una telefonata da qualche amica che le dica: “Dai esci con me stasera?” ma inutilmente. Giovanna e tante altre ragazze come lei potrebbero essere inserite in un contesto lavorativo; ovviamente oggi è un problema per tutti trovare lavoro, ma per una persona con disabilità lo è ancora di più. Ed eccola a casa Giovanna, che comunque, grazie anche alla famiglia va avanti, ma continua ad aspettare quella telefonata che non arriverà mai. Conosco Luca e Marco, con problemi di socializzazione, due ragazzi timidi ed introversi; che dolore per la loro mamma vederli da soli sul pullman che li accompagna a scuola, alle gite, per strada. Quanta fatica ci può essere da parte degli altri nel dire “ciao come stai?”.
E poi ci sono le disabilità gravissime, quelle di cui la famiglia se ne fa carico al 100%, quelle in cui il genitore si alza al mattino, chiedendo al proprio Dio di regalargli un altro giorno di vita, affinchè possa assistere ed accudire il proprio figlio, marito o fratello. Ancora peggio c’è la mamma, che col cuore lacerato, ha dovuto prendere la decisione di portare il proprio figlio in una struttura adeguata, perché lasciata sola dalle istituzioni a gestire la gravità del suo ragazzone.
C’è la difficoltà ad ottenere tutte le ore di sostegno a scuola; pertanto c’è il genitore che ancora lotta affinchè non venga negato il diritto allo studio del proprio pargolo.
C’è la difficoltà nel portare a spasso il ragazzo in carrozzina, troppe ancora le barriere architettoniche, troppo il menefreghismo dei concittadini che inevitabilmente parcheggiano sulle rampe così come sui parcheggi adibiti alle persone con disabilità. Come vedete si può spaziare da un argomento all’altro, ma la parola d’ordine è sempre la stessa: “DISAGIO”. Ma qui a Martina Franca, c’è un piccolo “esercito pacifico” fatto da genitori, fratelli, mogli e mariti che vivono con una persona con disabilità: questa realtà si chiama A.I.D.A.
L’associazione AIDA è nata dieci anni fa, proprio per volere di un gruppo di genitori che, forti del fatto che l’unione fa la forza, ha deciso di riunirsi. I membri di questa associazione sono impegnati perchè i diritti dei propri cari non vengano calpestati: ecco perché vengono organizzate giornate informative il cui intento è quello di spiegare le difficoltà di chi vive la disabilità, ma anche le risorse di queste persone. Si affianca il genitore che ha difficoltà nelle assegnazioni delle ore di sostegno che trova aiuto.
Non mancano, infine, le occasioni di svago tipo “LA CICLOPASSEGGIATA”, diventato ormai un appuntamento fisso tra maggio e giugno, o il corso di ippo-dog therapy. Niente è più bello e gratificante del sorriso stampato sul volto del proprio figlio, quel sorriso che ci dà la forza di andare avanti affinchè l’inclusione, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la vita indipendente non rimangano un’utopia.
Oggi è il 3 dicembre e ricordiamo le persone con disabiltà… Ma facciamo in modo che il 3 dicembre sia tutto l’anno.