Cartellone Orchestra della Magna Grecia: intervista al direttore artistico Piero Romano – Lo Stradone

Cartellone Orchestra della Magna Grecia: intervista al direttore artistico Piero Romano

Con il concerto di presentazione dedicato a Frank Sinatra ha preso il via l’altra sera la XXIV stagione degli Eventi Musicali a cura dell’Orchestra della Magna Grecia. Un appuntamento che va ad arricchire la già corposa proposta di eventi artistici tarantina di qualità. Con il direttore artistico e d’orchestra Piero Romano (45 anni) abbiamo fatto il punto sul futuro artistico della nostra città. In chiave ottimistica.

Piero Romano, l’altra sera è partita la nuova stagione concertistica dell’Orchestra della Magna Grecia. Qual è il filo conduttore che lega gli spettacoli all’interno del programma di quest’anno?

«Con questa edizione abbiamo voluto realizzare un progetto che viene mosso dalla nostra età con la proposta di grandi classici contemporanei. Nel cartellone infatti facciamo rivivere, grazie al maestro Molinelli, le opere dei Quenn, percorso che abbiamo vissuto in prima persona proprio dal punto di vista generazionale. Qualche idea è venuta anche dall’esperienza dei nostri genitori come ad esempio lo spettacolo di presentazione che ha visto come protagonista la musica di Frank Sinatra. Presenza importante è quella di Tony Hadley, storico solista degli Spandau Ballet, esponente di picco della musica pop degli ultimi anni. Non mancherà, naturalmente, la musica classica. Ogni serata presenterà piccole sfide musicali».

Dal punto di vista dell’offerta artistica Taranto spesso è abituata a piangersi addosso. Come uscire da questo empasse?

«Dobbiamo imparare dagli aspetti positivi, andare a cercare esempi da quei territori che hanno puntato sulla cultura. Il nostro “pessimismo cosmico”,recitare la parte degli sfigati non è il miglior modo. Taranto deve presentarsi come una realtà europea in grado di competere dal punto di vista culturale. I tarantini, nonostante la crisi occupazionale, riescono a mantenere una qualità della vita leggermente superiore alla media regionale. Questo non deve significare accontentarsi ma riuscire in qualche modo a essere coscienti dei proprio mezzi e vivere al meglio un momento storico come questo che ha bisogno del massimo impegno da parte di tutti. Essere attori convinti di poter recitare un ruolo. Su questo non ho dubbi soprattutto perché l’investimento culturale sarebbe capace di creare occupazione stabile. Perché, quindi, non credere alla cultura come impegno e risanamento della nostra città?».

Ci sono opportunità in Matera Capitale della Cultura 2019?

«Ci sono opportunità dirette e indirette. Indirette per motivi legati alla territorialità, data la nostra vicinanza alla cittadina lucana. Matera avrà bisogno di posti letto e dovrà trovare alleati per trovarne in maggior numero. Diretta, invece, al fine di trovare sinergie e forme di promozione. Di qui la firma del protocollo del dieci settembre scorso tra i due comuni. Matera darà vita a un flusso turistico che avrà voglia di conoscere anche il nostro territorio. Dobbiamo cercare in tutti i modi di non deludere queste persone. Farci trovare pronti nel fornire servizi e cultura».

Gianni Spada