Berlusconi: “Non sono un santo” – Lo Stradone

Berlusconi: “Non sono un santo”

Silvio Berlusconi durante il suo intervento alla cerimonia dell’avvio dei lavori per la Brebemi scherza con la platea e con il governatore Formigoni. Riferendosi a una frase del “presidente a vita della Lombardia”, dice che è meglio non usare il termine “antropizzato” per il territorio in quanto “in giro ci sono un sacco di belle figliole. Io non sono un santo, speriamo lo capiscano anche quelli di Repubblica”.

Una battuta che sembra un cambio di direzione rispetto alla linea seguita fino a ieri dal Cavaliere e dal suo staff: “Lasciamo che questa cosa, questa infamia, si spenga da sola. Io di certo non mi farò condizionare: ignoriamoli”, aveva detto Berlusconi rientrando ad rcore dopo un intervento al Forum del Mediterraneo, organizzato a Milano. Mentre l’avvocato del premier e deputato Pdl Niccolò Ghedini, aveva definito le registrazioni dell’Espresso che testimoniano gli incontri fra il presidente del Consiglio e la escort Patrizia D’Addario a Palazzo Grazioli “materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile, e frutto di invenzione”. il legale ha anche chiesto alla magistratura di “verificare”, e ha annunciato azioni legali.

Intanto, come già annunciato, il Gruppo Espresso ha depositato oggi presso il tribunale di Milano un esposto nei confronti del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per le dichiarazioni rese lo scorso 13 giugno. “In tale data – è scritto nella nota – Berlusconi aveva accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo aveva istigato gli industriali a boicottare e interrompere gli investimenti pubblicitari”.

L’ipotesi di reato prospettate dal Gruppo Espresso – prosegue la nota – “riguardano la diffamazione, l’abuso d’ufficio e la violazione della disciplina in materia di market abuse. In sede civile, l’atto di citazione riguarderà la concorrenza sleale e il boicottaggio”. Le azioni legali sono state affidate agli studi dei professori Carlo Federico Grosso e Guido Rossi.
Fonte: La Repubblica