“Ho sempre molto apprezzato il Festival della Valle D’Itria sin da quando, da Sindaco di Bari, abbiamo creato delle sinergie con la Fondazione Petruzzelli. Basterebbe leggere le opere in cartellone per comprendere il livello di assoluta eccellenza dell’annuale edizione del Festival”. Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, intervenendo questa mattina, insieme all’Assessore Regionale alla Cultura e al Turismo Giovanni Liviano, al Presidente del festival Franco Punzi, al Direttore artistico Alberto Triola e al sindaco di Martina Franca Franco Ancona, alla conferenza stampa di presentazione della 41ma edizione del Festival della Valle d’Itria.
“Il Festival – ha spiegato Emiliano – rappresenta un’occasione straordinaria per veicolare la musica colta fuori dal recinto degli addetti ai lavori. Opere preziosissime, che grazie ad un paziente lavoro di musicisti, filologi, appassionati a vario titolo, tornano a vivere e ad essere fruite dal grande pubblico”.
Secondo il Presidente della Regione Puglia “non c’è altro mezzo per promuovere lo sviluppo del territorio, se non investendo nella cultura. L’economia della cultura e della creatività è l’unica, in questo particolare momento, che dà un diretto impulso al Pil; mentre tutte le altre rischiano di metterci troppo tempo prima di produrre effetti misurabili”.
L’Assessore Liviano ha ringraziato il Presidente Punzi e i sindaci dei Comuni della Valle d’Itria “che hanno lavorato instancabilmente affinché questo evento si consolidasse nel tempo”.
“Se un’esperienza – ha proseguito l’assessore – continua per 41 anni, non è un fatto casuale, ma è il segno della qualità di un evento di caratura internazionale, apprezzato e atteso dal pubblico. Si tratta, insomma, di un’eccellenza pugliese che deve continuare ad essere valorizzata: bene ha fatto il mio predecessore, Silvia Godelli, a dare forza a questo percorso. Nel mio piccolo, spero che anche io possa fare altrettanto”.
Per la prima volta nella quarantennale storia del Festival, la serata inaugurale sarà dedicata a una prima rappresentazione di una nuova opera, nata questa volta con la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino: si tratta de Le braci, l’ultima opera di Marco Tutino, uno degli autori italiani di oggi più rappresentati al mondo. Il secondo titolo del cartellone è ancora una coproduzione con una Fondazione lirico-sinfonica italiana, in questo caso quella del Teatro di San Carlo di Napoli: il Don Checco di Nicola De Giosa. La terza opera segna il grande ritorno del belcanto a Palazzo Ducale, con uno dei titoli più rappresentativi del genere drammatico di punta nella prima metà dell’Ottocento: Medea in Corinto di Giovanni Simone Mayr. Dopo quattro anni di intenso e fecondo lavoro sul repertorio belcantistico i giovani cantanti del dipartimento barocco dell’Accademia “Rodolfo Celletti” possono ora affrontare, ancorché in forma laboratoriale, una delle pagine monumentali del repertorio seicentesco, tra i massimi capolavori della storia del teatro musicale di tutti i tempi: L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi. Completano il cartellone della quarantunesima edizione i numerosi concerti molto attesi dal pubblico.