Tour delle masserie, un modo per fare turismo – Lo Stradone

Tour delle masserie, un modo per fare turismo

Metti uno zampognaro di casa nostra che, lontani i rigori dell’inverno e smesse ciocie e mantello, si trasforma in un cicerone che conosce ogni angolo della nostra meravigliosa Puglia, e vi porta per mano a scoprire masserie perse fra ulivi secolari e soffitte di palazzi barocchi dove occhieggiano foto d’epoca e strumenti musicali, ceramiche di Grottaglie e tamburelli; tutto questo è “Lavorincorso”!Questa associazione di Martina Franca, nella persona del suo responsabile Damiano Nicolella, guida turistica con undici anni di esperienza nel settore ed esperto di musica e tradizioni popolari, propone a visitatori e (perchè no?) residenti, per tutti i pomeriggi di luglio dalle 17.00 in poi, un itinerario alla scoperta delle masserie più belle e delle tradizioni popolari pugliesi. Si incomincia con l’appuntamento in piazza XX Settembre, per poi proseguire per il piccolo museo del folklore pugliese presso l’associazione “Lavorincorso”, alloggiato in un palazzo di fine ‘700 sul centralissimo corso Vittorio Emanuele. Qui, al primo e secondo piano, si possono ammirare oggetti della cultura popolare pugliese: incisioni del XVIII secolo, abiti da cerimonia degli anni Quaranta e divise confraternali risalenti nella foggia al 1500, testimonianze sul tarantismo locale, la mostra fotografica sulla Puglia degli anni ’50 con foto inedite ed originali, che raffigurano contadini, alunni, processioni, soldati, cerimonie, con l’inequivocabile fascino del passato. Con mezzi propri quindi si comincia l’itinerario vero e proprio: si parte per una masseria fra Martina e Locorotondo, dove si visita la cappella, la corte, l’aia, è possibile ammirare gli animali e infine acquistare prodotti tipici preparati in loco come capocollo, olio extravergine, formaggi, ecc. Quindi ci si rimette in moto e si prosegue, passando Cisternino e scendendo giù verso la marina; attraverso un tratturo nascosto si arriva ad un’altra masseria, semidisabitata, dove tutto è rimasto come ai primi del ‘900: il frantoio, il forno, lo jazzo, la corte, le stalle, la cucina; per arrivarci si passa davanti a ulivi vecchi di duemila anni che quattro persone abbracciano a stento. Gìunti qui, è bello sostare per una foto sul terrazzo, ammirando da un lato gli ulivi che arrivano fino al mare e dall’altra le Murge che splendono nella luce del tramonto. Il tour si effettua dietro prenotazione obbligatoria, per info e costi telefonare a Damiano Nicolella, cell. 328/7024035, e-mail elrescador@libero.it, sito web www.pugliafedefolklore.it.