Spiazza tutti nella conferenza stampa tenuta presso il suo studio legale, il presidente dell’As Martina Franca 1947, l’avv. Donato A. Muschio Schiavone. Tra sorrisi sinceri ed una distensione tipica di chi sa che sta per alleggerirsi dopo tante fatiche, conquiste e successi ottenuti a capo della sua squadra del cuore, della nostra squadra del cuore, ecco in apertura, nel bel mezzo del suo consueto eloquio brillante, quelle parole inattese, parole per la verità già accennate nei giorni scorsi senza essere prese troppo sul serio, ma figlie di una decisione già maturata e divenuta seria, terribilmente seria e presumibilmente irremovibile oggi 17 maggio dinanzi ai giornalisti: “Da questo momento, non sono più il presidente del Martina calcio per una mia scelta, una scelta che è finalizzata a dare ancora una volta un contributo”.
Parole che tuonano e che pesano come un macigno se a pronunciarle è lui, la figura carismatica che fin qui ha riunito, costruito, portato il Martina insieme a chi lo ha sostenuto nel progetto a centrare la permanenza nella Lega Pro Unica dopo un ciclo vincente nato dalle ceneri della prima categoria. Sembra una vita fa, ma sono solo sei anni, quanti ne sono serviti al Martina per raggiungere sotto la sua guida il panorama stabile del professionismo all’insegna dell’orgoglio di appartenenza e della passione.
Ma quella di oggi, se andiamo a fondo, non ha avuto le sembianze di una resa o di un abbandono, anzi. Con il suo profilo contraddittorio, quello che ha fatto trapelare, pur dimettendosi dalla sua carica, è la volontà di voler vedere un Martina ancora più competitivo, ancora più ambizioso, ancora più solido. Ma ci sono degli ostacoli da arginare e superare partendo in primis dalla questione stadio e dal rapporto conflittuale con l’Amministrazione comunale: “Ci ritroviamo di fronte ad una Pubblica Amministrazione che non è amica del sottoscritto non è amica alla squadra di calcio del Martina. I tempi del calcio sono diversi dai tempi che poi vengono rapportati all’andamento delle altre aziende, non si può perdere tempo. Bisognerà individuare una figura carismatica per portare avanti la squadra di calcio e che magari riesca a dialogare meglio con il Comune, perché attualmente la convenzione è gravosa e da Palazzo Ducale non ci sono referenti veri in grado di assumersi le proprie responsabilità considerando che anche l’assessore allo sport ha chiesto di rivolgermi al sindaco ed ai consiglieri. Ritengo poi che questa squadra non possa essere ancorata solo alla città Martina, debba chiamarsi As Martina Franca 1947 Valle d’Itria, perché siamo il fiore all’occhiello della Valle d’Itria e c’è già un accordo di massima con il sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna. Ma il problema è sempre a monte. Se il Comune non si adegua, non riesce ad essere al passo con le disposizioni della Lega Pro, penso che continuare a fare calcio sia impossibile per chiunque. Senza definire la questione stadio, non si può organizzare, uniformare ed armonizzare la società che può e deve diventare una società di professionisti sotto tutti i punti di vista”. Poi la palla passa agli imprenditori chiamati a fare il salto di qualità: “Qui occorre una partecipazione collettiva ed una solidità finanziaria importante, perché attualmente ci siamo appiattiti. Occorre nuova linfa, nuovi slanci, il senso di appartenenza deve essere dimostrato da tutti. Solo così possiamo ambire a traguardi ancora più prestigiosi. Gli unici a cui non devo chiedere nulla perché sono stati esemplari, sono i tifosi a cui riconosciamo e si riconosce un alto indice di maturità anche come conseguenza della nostra politica sempre costruttiva, mai demolitoria evidenziata anche dopo la retrocessione con una ripartenza attraverso il ripescaggio che si è verificato, attualizzato.
Pur ritirandosi a vita privata, l’avv. Donato A. Muschio Schiavone lascia trasparire buone possibilità per il futuro del Martina: “Ci sono due tre gruppi intenzionati a fornire il loro sostegno per creare una squadra ed una società ancora più forte, ma da oggi ci vorrà l’impegno collettivo e soprattutto fatti. Bisognerà dare consistenza al progetto, continuità. Tutte le squadre giovanili sono state già organizzate. Io resterò il primo tifoso del Martina e non farò mai mancare il mio apporto”.