“Ritirare le mie dimissioni fu un grave errore”, a pronunciare queste parole ai microfoni di Puntoradio è stato Franco Palazzo, ex sindaco di Martina Franca e oggi candidato al Consiglio regionale.

“Sbagliai – ha detto Palazzo – a fidarmi delle segreterie dei partiti che mi pregarono di restare, ma al tempo stesso non mi diedero la possibilità né di comporre la nuova Giunta, né di continuare a lavorare”.

Nella sua sindacatura, Franco Palazzo, è passato spesso come capro espiatorio di tutti i mali. La sua Amministrazione non passerà certo alla storia come una delle migliori, tutt’altro, ma nessuno diede mai a Palazzo la possibilità di Amministrare, già a cominciare dal giorno del suo insediamento, perché all’ex sindaco non furono mai neppure votati gli indirizzi di Governo proprio dallo stesso centrodestra che lo aveva portato alla vittoria addirittura al primo turno.

Palazzo allora, senza mai una maggioranza dalla sua parte, avrebbe potuto rassegnare le sue dimissioni e uscirne completamente pulito, ammettendo la totale ingovernabilità del Consiglio Comunale, cosa perfettamente dimostrabile dai fatti.
Fece tutt’altro, perché dopo un primo scatto d’orgoglio che portò alle dimissioni – giuste, motivate e da lui definite irrevocabili – decise di ritirarle accettando l’invito dei partiti per poi spingere l’acceleratore su provvedimenti importanti e strategici per la città. A molti sfugge che in quel periodo Palazzo portò in Consiglio Comunale la discussione di temi strategici quali la discussione sui Piani Particolareggiati e addirittura una bozza avanzata del nuovo capitolato d’appalto per la raccolta dei rifiuti.
Ma non si riusciva a gestire l’ordinario, figuriamoci a far passare provvedimenti complessi e straordinari.
Palazzo, che non aveva alcuna maggioranza, fu ostacolato dai suoi stessi consiglieri che poi firmarono l’autoscioglimento del Consiglio segnando, con un anno di anticipo, la fine suo mandato e portando al Commissariamento dell’Amministrazione.

Oggi Franco Palazzo, a distanza di qualche anno, ammette il suo errore di allora e prova a tornare a scendere in politica in prima persona, questa volta come Consigliere Regionale con il Movimento Schittulli.

o.cri.