Una grande macchina organizzativa e grande attesa per una festa patronale diversa da quella dello scorso anno. Tutti ricorderanno, infatti, quanto accadde già lo scorso luglio, ma anche nel corso dei festeggiamenti di novembre per il santo patrono. Era troppo facile fare meglio degli scorsi anni e così è stato. Le cose sono andate sicuramente meglio, ma molte aspettative sono state profondamente deluse. Ha funzionato il servizio di bagni pubblici con la novità di quest’anno dell’apertura dei servizi igienici dello stadio Tursi, assieme ai bagni chimici posizionati in tutta la città, nonostante nessuna segnaletica fosse stata neppure immaginata, ma in compenso le cartine distribuite ai turisti hanno sicuramente giovato quanti, colti da bisogni fisiologici, hanno potuto fruire di tali servizi. Ottimo il lavoro del servizio di protezione civile curato dal Ser Martina e le postazioni di primo soccorso. Ha funzionato la sala operativa, nonostante la nostra città non dispone di un piano di protezione civile, o meglio quello esistente è vecchio di vent’anni, ma le esigenze della città da allora sono profondamente cambiate. La necessità di tali procedure fu portata alla ribalta già in occasione delle nevicate di questo inverno e, non ultimo, in occasione proprio di queste festività. Provate soltanto ad immaginare un incendio in piazza d’Angiò (cosa che avvenne diversi anni fa proprio ad una giostra ndr), luogo in cui oltre ad essere presenti diverse pompe di benzina, risulta essere praticamente improbabile il passaggio dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco. Lascio immaginare. Veniamo alle cose che non hanno funzionato. I bagni pubblici in via Masaniello, per intenderci quelli alle spalle della basilica di San Martino, che 365 giorni l’anno sono aperti, proprio nella giornata di sabato sono stati completamente chiusi. Nella giornata di ieri (domenica ndr), invece, a seguito di alcune segnalazioni, sono stati aperti quello maschile e femminile ad eccezione del bagno dedicato ai disabili (come testimoniato dalla foto in home page). Ma la bufala più grande è stata quella dei parcheggi fuori dal centro abitato in zona Pergolo e zona Cupa, assieme al servizio di bus navetta. Non c’era nulla di tutto ciò, infatti il parcheggio Cupa era completamente chiuso (come testimoniato dalla foto accanto), al Pergolo i parcheggi delle scuole altrettanto e dei bus navetta neppure l’ombra in lontananza. Pare che l’azienda che avrebbe dovuto gestire il servizio navetta, accortasi del fatto che nessuno disponeva di tale servizio, abbia pensato bene di sospenderlo. Ma alla fine dei conti tale prestazione d’opera verrà comunque retribuita, nonostante non vi sia stata nessuna operatività. La responsabilità di tale disservizio ovviamente, non è del tutto ascrivibile a tale azienda, perché, come si può bene intuire, un turista proveniente da fuori Martina non può immaginare che a Cupa piuttosto che al Pergolo sia presente un servizio del genere, visto che nessuna segnaletica stradale era stata posizionata. Né tantomeno un turista poteva parcheggiare in tali zone, vista la chiusura totale dei cancelli. In conferenza stampa fu detto però di rimarcare tale importante novità che poteva essere sicuramente ripetuta in occasione di altri eventi, ma il lettore distratto, o quello che ci legge da fuori Martina, che poco conosce la situazione amministrativa locale, sarà portato a dire che la notizia è stata riportata male dagli operatori dell’informazione. Così non è stato, altro che “tutto va bene”.
Ottavio Cristofaro