Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la sua sentenza sul ricorso numero 1677 del 2013, proposto dall’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Taranto contro il Comune di Martina Franca e il Politecnico di Bari – Dipartimento di ingegneria civile ed architettura.
Motivo del contendere l’incarico assegnato dal comune di Martina Franca al Dipartimento ICAR di Ingegneria Civile e Architettura del Politecnico di Bari “per un’ attività di consulenza urbanistica finalizzata al coordinamento del costituendo Ufficio del piano per la redazione del Documento Programmatico Preliminare al PUG.”
Il Tar di Lecce (Sezione III) aveva dato ragione al Comune, ma il Consiglio di Stato (secondo grado della giustizia amministrativa, ndr) ha ora ribaltato la sentenza accogliendo “il ricorso e i motivi aggiunti dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Taranto, annullando gli atti con essi impugnati”.
Il Consiglio di Stato, inoltre, “condanna il Comune di Martina Franca ed il Politecnico di Bari, in solido tra loro, a rifondere all’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Taranto ed all’interveniente Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori le spese del doppio grado di giudizio, liquidate, rispettivamente in € 8.000,00 ed in € 6.000,00, oltre al rimborso del contributo unificato ed agli altri accessori di legge”.
L’Amministrazione Comunale, in queste settimane, stava organizzando alcuni forum tematici sul Documento Programmatico Preliminare (DPP), atto propedeutico alla redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) e sul quale il Consiglio Comunale sarebbe stato chiamato a pronunciarsi sulla definitiva adozione già nelle prossime settimane.
Ora bisognerà capire quale sarà il futuro di quel documento preliminare. La redazione del nuovo Piano Urbanistico, con questa sentenza, registra una pesante battuta d’arresto che potrebbe azzerare l’intero iter avviato sino a ora.
Ottavio Cristofaro