Gli atei, agnostici e razionalisti, non ne fanno solo una questione religiosa. Ne fanno anche una questione di arredo urbano, la statua di padre Pio, di produzione industriale, che si intende installare in piazza Umberto a Martina Franca, non è consone al rispetto del centro storico in cui quella piazza va ricompresa. Da giorni, dopo avere inviato una nota al Comune in cui motivano la richiesta di fermare l’installazione della statua, attendono risposta. Che non arriva. Se almeno fosse un’opera unica, di un artista o perlomeno di un artigiano di prestigio, anche a chi non crede in Dio, o crede in qualcosa di altro, un’opera d’arte nel territorio urbano può sempre andar bene. Ma una statua prodotta in serie, a quelli dell’Uaar, non va bene in quella piazza.
Però è prossima l’inaugurazione, con benedizione, della statua di padre Pio, in piazza Umberto, e ognuno va per la sua strada. Le rispettive ragioni non si incontrano. Per esempio, quelli dell’Uaar (unione atei agnostici e razionalisti) nulla hanno da ridire per un’altra statua il cui intervento di recupero viene presentato stasera alle 20: la statua di Cristo Spirante perché è u n’opera d’arte, e verrà presentata proprio dalla responsabile di quella sovrintendenza ai beni artistici (Angela Convenuto) che in merito alla statua di padre Pio, però, non ha detto una parola nonostante fosse stata chiamata in causa. Comunque sia, alle 20 verrà presentato un restauro impegnativo, che riguarda la parrocchia di San Francesco d’Assisi. Il parroco, don Martino Costantini, sottilinea che «l’intervento di restauro della statua di Cristo spirante, commissionato dalla parrocchia di San Francesco a Martina Franca, salva l’opera dal grave degrado e riscopre straordinari aspetti dell’arte scultorea barocca».
Il recupero è avvenuto «nell’ambito delle iniziative di tutela e valorizzazione» della sovrintendenza e della stessa parrocchia. I lavori verranno presentati da Angela Convenuto, responsabile interprovinciale della sovrintendenza ai beni artistici. Seguirà l’intervento dei restauratori Luigi D’Ales – sandro e Giuseppe Vittore, responsabili del consorzio Iconos, i quali hanno eseguito il restauro dell’opera. Saranno proiettate immagini prima del restauro, «con le straordinarie fasi di intervento», sottolinea il parroco, «segnati dai problemi di degrado e caratterizzate dalle delicate e complesse operazioni di recupero». Durante l’incontro si ascolteranno brani musicali eseguiti all’organo da Egidio Cofano.
Agostino Quero – La Gazzetta del Mezzogiorno –