Si svolgerà venerdì 23 gennaio 2015, alle ore 18.30, presso il Centro Servizi di Piazza d’Angiò il convegno “Falsi e frodi, le nuove frontiere del cibo: così il crimine scommette sul made in Italy” promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive e dalla Coldiretti TARANTO nell’ambito del V Festival dell’Immagine, organizzato dall’Associazione Un’altra Martina.
All’iniziativa intervengono l’assessore alle Attività Produttive, Nunzia Convertini, il presidente provinciale di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, il direttore regionale Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti. Sarà presente anche il corpo della Guardia Forestale di Bari con Giuseppe Silletti, comandante del Corpo Forestale della Provincia di Bari, e Giuliano Palumbo, responsabile Ufficio Analisi C.F.S. Bari.
Modera l’incontro il giornalista Michele Lillo.
Cresce, dunque, l’interesse verso il grande appuntamento dell’Expo 2015 dove la Puglia presenterà se stessa mostrando al mondo le proprie peculiarità di terra dell’accoglienza e della bellezza, capace di rappresentare il sogno per tanti giovani innovatori che trovano ormai più affascinante l’agricoltura rispetto ai mestieri fino a poco tempo considerati ‘blasonati’.
Coldiretti sostiene che “I problemi da affrontare sono tre: il primo è il cosiddetto ‘Italian sounding’, che fattura 60 miliardi di euro l’anno, con l’imitazione e la falsificazione di prodotti italiani a opera di aziende straniere, ma anche di italiane localizzate all’estero. Il secondo è l”Italian laundering’: marchi famosi acquisiti da altri rispetto a originari proprietari e, alcune volte, svuotati di qualità, sono pezzi interi della nostra economia che si perdono. Si deve prestare massima attenzione per eventuali utilizzi di attività di investimento di denaro non trasparente. C’è un terzo profilo specifico che interessa molto e non solo Coldiretti: noi paghiamo molti alimenti stranieri, polpa pomodoro cinese, carne maiale dell’Est, e questi costituiscono ingredienti che finiscono nei prodotti italiani. E’ praticamente impossibile riconoscere la presenza nel prodotto italiano degli ingredienti stranieri, la loro provenienza, la loro qualità e quindi la pericolosità per la salute. Vengono utilizzati all’insaputa dei consumatori, che non sanno nulla. Quindi è indispensabile la trasparenza delle etichette”.