“Con riferimento alla vicenda apparsa sulle cronache dei quotidiani locali relativa alla presenza di branchi di lupi nei boschi di Martina Franca, Mottola, Massafra, Crispiano e Noci innanzitutto ringraziamo quanti hanno preso a cuore questa emergenza, che lo vogliamo sottolineare non è nostra soltanto, ma deve riguardare l’intera comunità”. A parlare sono gli allevatori di Martina Franca.
Secondo gli allevatori, quella attuale, è una vera e propria situazione di totale emergenza. Nei boschi di Martina ci sono i lupi e sono presenti ormai in branchi. “Possiamo affermarlo con certezza – dicono – per averli visti di persona. Quasi quotidianamente infatti siamo costretti ad assistere impassibili agli assalti al nostro bestiame, che ogni giorno conta delle perdite importanti. Equini, vacche podoliche e ovini. E’ letteralmente angosciante per noi subire tali perdite e si parla non solo di bestiame allo stato brado nelle aree boschive circostanti le nostre aziende, ma, cosa ancor più allarmante, anche di gregge sgozzato nei ricoveri recintati delle stesse aziende, come attestano numerose foto che documentano le aggressioni”.
Quello che più spaventa – dicono gli allevatori – “è che gli operai si rifiutano di continuare a governare il loro allevamento poiché alcuni di loro, nel tentativo di difendere il bestiame dai lupi, sono stati intimiditi dal loro ringhiare e persino i cani da pastore maremmani, addetti alla guardia, fuggono impauriti”.
Il lupo è un animale che va salvaguardato perché costituisce una ricchezza per il nostro ecosistema, ma per gli allevatori bisogna salvaguardare anche i puledri di razza murgese, il fiore all’occhiello della nostra zootecnia, e le vacche podoliche che mandano avanti la tradizione tipica dell’allevamento pastorale allo stato brado e che rispettano la biodiversità senza arrecare alcun danno.
Chi deve salvaguardare gli allevatori da queste costanti perdite? “Non vogliamo arrenderci – dicono – e vogliamo denunciare e manifestare la nostra indignazione ed essere tutelati anche noi.