Ha funzionato bene la macchina dei soccorsi sanitari, è stata garantita assistenza ai mezzi sanitari e alle ambulanze del 118, anche con interventi straordinari. È stato garantito il trasporto dei dializzati ed è stato garantito anche il servizio di consegna dei pasti a domicilio dal centro polivalente. Si è data priorità agli interventi di messa in sicurezza di numerosi alberi caduti sotto il peso della neve sulle cabine elettriche.
Tutto il resto, invece, non ha funzionato.
Il COC (Centro Operativo Comunale per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione) istituito dal Comune di Martina Franca per fronteggiare l’emergenza neve, se la scorsa estate in occasione dell’emergenza profughi aveva rappresentato un punto di eccellenza del nostro Comune, per l’emergenza neve ha dimostrato molte inefficienze a tratti quasi imbarazzanti.
Strade rimaste bloccate per ore, comprese quelle principali del centro abitato. Disagi negli spostamenti, black out elettrici in città e nelle zone dell’agro. Situazioni di criticità grave in diverse contrade. A distanza di quasi 48 ore dalla nevicata che ha imbiancato Martina Franca numerose strade sono ancora impraticabili, senza aver registrato alcun passaggio di mezzi spazzaneve e spargisale. Eppure dal Comune sostengono che sono al lavoro una decina di mezzi impegnati a liberare le strade, ma a ieri provare ad avere un elenco degli interventi effettuati era una cosa abbastanza impossibile. Non esisteva alcun elenco delle strade percorribili, né alcuno scadenziario degli intereventi da effettuare nell’immediato. Gli interventi erano quasi del tutto scoordinati.
Al numero di telefono 080/4836221, istituito dal Comune per raccogliere le segnalazioni, numerosi cittadini hanno segnalato di non aver ricevuto risposta. È mancata la concertazione tra le diverse forze chiamate a mettersi insieme per gestire la macchina dei soccorsi e dell’emergenza.
Se in passato le Amministrazioni pubbliche hanno, spesso e volentieri, sopravvalutato fenomeni di questo tipo gravando a volte ingiustificatamente sulle casse comunali, questa volta è avvenuto l’esatto contrario con la sottovalutazione del fenomeno. Un comportamento grave forse anche più del primo, in quanto comunque gli interventi dovranno essere effettuati senza avere quel margine di tempo di previsione che avrebbe potuto consentire anche una gestione più conveniente della spesa.
L’applicazione del Piano Comunale di Protezione Civile, laddove opportunamente redatto, costituisce un elemento fondamentale per la gestione delle emergenze. Una sorta di manuale d’uso che attribuisce a ciascuno ruoli e compiti precisi e consente anche di evitare inutili sprechi nella spesa pubblica.
Ottavio Cristofaro