Di seguito un comunicato del circolo NCD di Martina Franca.
L’Imu agricola è di per sé un’imposta cui siamo contrari, perché a causa dei valori catastali non aggiornati si rischia di determinare (a prescindere dai criteri prescelti) per alcuni comparti un danno di grandissime dimensioni. Basti pensare che tra il 1982 e il 2010 sono stati abbandonati circa 5,3 milioni di ettari di terra e nei dati futuri sarà compresa anche la nostra Martina Franca se non si ferma sul nascere l’applicazione dell’Imu agricola che di certo accelererà il progressivo abbandono del settore, senza parlare di un aumento dei problemi già rilevanti connessi al dissesto idrogeologico. A Roma il Governo è ancora in tempo per trovare una soluzione volta ad evitare di chiedere ai nostri agricoltori di pagare un’imposta superiore ai loro redditi. Ecco perchè chiediamo all’esecutivo, e specialmente ai rappresentanti nel governo del Nuovo Centro Destra ed agli amici del gruppo parlamentare Area Popolare, di intervenire con urgenza per evitare che il provvedimento possa avere ulteriori ripercussioni negative sull’agricoltura già pesantemente messa in ginocchio dalla crisi economica e dalle vicende internazionali.
Con la nuova proposta sarebbero esentati i soli terreni agricoli dei comuni ubicati ad un’altitudine superiore a 600 metri, mentre sarebbero tassati, completamente o parzialmente, i terreni situati in tutti gli altri territori compresa Martina Franca con un’altezza media tra i 437 metri sul livello del mare. Senza considerare poi che “L’Imu agricola per il 2014 violerebbe l’articolo 3, comma 2, della Legge numero 212 del 2000 (il cosiddetto “Statuto del contribuente”) che prevede che “le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore”. La scadenza di ogni tipologia di Imu è infatti fissata per il 16 dicembre, e ad oggi l’apposito decreto ministeriale non è stato ancora emanato.