La compagnia teatrale “Le quinte” porta in scena venerdì 27 novembre al Teatro Paolo Grassi di Cisternino “Occhio … Pino”, atto unico liberamente ispirato a Pinocchio di Carlo Collodi. Il lavoro, con regia, costumi e scena di Pasquale Nessa, è stato definito “una mirabolante e fantasiosa versione” della sempre attuale fiaba di “Pinocchio”, nella nuova riduzione teatrale scritta da Matteo Gentile, coprodotta dal Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del cartellone “Scena dei Ragazzi” 2013-2014 ed andata in scena per la prima volta il 4 Aprile 2014 al Teatro Verdi di Martina Franca.
Lo spettacolo è stato premiato, sempre dal Teatro Pubblico Pugliese, come la miglior rappresentazione della stagione nell’ambito della stessa rassegna. La rappresentazione, che va in scena con la collaborazione della Fondazione Paolo Grassi, è finalizzata tra l’altro alla diffusione e sensibilizzazione della cultura della donazione degli organi, in collaborazione cone l’associazione “Lo Sportello di Mattia”,dedicata alla memoria di Mattia Tagliente, giovane rimasto vittima di un incidente stradale un anno e mezzo fa all’età di 24 anni, del quale furono donati ben sei organi.
Il testo che va in scena propone un Pinocchio che del burattino di legno mantiene l’ingenuità, la fiducia in chiunque incontri e l’incoscienza della giovane età. In un mondo sospeso tra la realtà contemporanea e la favola, il ragazzo si muove tra amici veri o presunti, sempre alle prese con una coscienza dal taglio moderno che lo richiama a valori eterni e immutati nel tempo. Il giovane Pinocchio ripercorre l’antico percorso della crescita individuale alla ricerca della vera libertà, imbattendosi anche nel tema della donazione.
Proprio in questo senso, la compagnia collabora con l’associazione “Lo sportello di Mattia”, avvalendosi anche del supporto di Antonello Dell’Era, neuropsichiatra infantile trapiantato di rene, per raccontare, tra le altre cose, la donazione di sé agli altri. La giovane compagnia “Le Quinte” opera da diversi anni sul territorio pugliese, mettendo in scena testi classici e moderni, in una ricerca con cui il regista Nessa persegue anche lo scopo di aiutare i ragazzi nella crescita non solo artistica ma anche umana e sociale.