Venerdì 14 novembre, il sipario del Teatro Verdi di Martina Franca si apre su “Rooms 2.0”, spettacolo fuori abbonamento che dà il via alla stagione di prosa 2014/15 del Comune di Martina Franca, Assessorato alle Attività Culturali organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese.
E’ un lavoro che prende spunto dal dilagante fenomeno degli hikikomori, dal giapponese stare in disparte, ossia coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale. In Giappone sono circa un milione, ma il fenomeno è ormai una realtà anche in Europa: solo a Milano si contano circa duemila casi. Olivia è una ragazza afflitta da un malessere esistenziale, tipico della società contemporanea in cui il sovraccarico di informazioni e lo scollamento tra realtà immaginata, percepita e virtuale sono fattori di crisi molto profonde. Decide di fare un esperimento estremo che condividerà sul web: chiudersi nel suo appartamento e isolarsi dalla vita sociale a tempo indeterminato.
Un’apertura che annuncia il filo conduttore di questa nuova stagione, volta alla riflessione sull’identità colta nei suo aspetti borderline, nel mutamento che essa subisce quando si muove da/verso nuove alienazioni e ancestrali paure. Un’idea che si sviluppa in una rinnovata e sempre più forte sinergia tra l’Amministrazione comunale, il Teatro Pubblico Pugliese, i teatri coinvolti, le associazioni del territorio, gli operatori culturali di settore, le associazioni Sirio e Le Quinte. Accanto alla Prosa serale, il molto seguito segmento Comic (Sirio, Risollevante, Cabaret Teatro 2015) e la proposta artistica di Teatro insieme, (Associazione Le Quinte, Compagnia I Kennediany)). Poi, i matinée (spettacoli per bambini dalle ore 9.00 alle ore 11.00), sei repliche per quattro spettacoli proposti.
Negli otto spettacoli di prosa, quattro di cabaret, e in due in serale di Teatro insieme si raccontano storie e personaggi che si trovano in qualche modo vicini ai confini della norma, ovvero da ciò che è regolato da una convenzione . C’è chi vive in isolamento dalla società ma non per scelta, come le tre eroine tragiche “Carmen Medea Cassandra” che il 25 novembre al Teatro Nuovo prenderanno vita con Rossella Brescia e le coreografie di Luciano Cannito.
Un percorso artistico lontano ormai dal mainstream, quello di Simone Cristicchi che con “Magazzino 18” in programma il 7 gennaio al Teatro Verdi, si confronta con un episodio complesso della nostra storia: l’esodo di più di 350mila persone, le quali – quando nel 1947 l’Italia perse l’Istria – si trasferirono dai territori jugoslavi a quelli italiani, lasciando in questo magazzino situato nel porto vecchio di Trieste i ricordi di una vita in attesa di poterli riavere.
Quattro pretendenti per una giovane da maritare non è solo la storia raccontata due secoli fa da Nikolaj Vasil’evič Gogol ne “Il matrimonio” ma anche la situazione su cui i Cantieri Teatrali Koreja hanno costruito un’efficace parodia delle relazioni da reality show. Nella versione proposta dal regista Salvatore Tramacere, in programma l’ 11 febbraio al Teatro Verdi, il confine tra pubblico e privato viene disintegrato dalla spettacolarizzazione dei sentimenti continuamente operata dalla tv generalista.
Le ambiguità dei rapporti femminili alla luce di uno scontro generazionale: una scrittrice affermata e la sua giovane allieva sono le protagoniste dell’opera scritta dal premio Pulitzer Donald Margulies “Qualcosa rimane”, di scena il 20 febbraio al Teatro Verdi. Una commedia inedita in Italia che prende vita grazie alle interpretazioni di Monica Guerritore e Carolina Crescentini, su cui il regista Giorgio Diritti ha focalizzato l’azione teatrale in modo da permettere al pubblico di immedesimarsi con questa vicenda.
Un’altra coppia, ma questa volta di sposi, per l’appuntamento del 5 marzo al Teatro Verdi con “Mi piaci perché sei così” scritto da Gabriele Pignotta, che è anche interprete insieme a Vanessa Incontrada. A Marco e Monica viene lanciata una sfida importante per risolvere la crisi coniugale nella quale sono caduti: mettersi l’uno nei panni dell’altro. Riusciranno le singole identità a scambiarsi e poi fondersi nel tentativo di creare l’unione ideale?
Il sentimento di incompletezza dell’io emerge nell’opera scritta vent’anni da Stefano Benni “La misteriosa scomparsa di W”, che il 25 marzo è di scena al Teatro Verdi. Un’atmosfera futuristica dà vita al monologo con cui V, interpretata da Ambra Angiolini, ripercorre la sua vita nel tentativo di trovare un senso più alto alla serie di eventi che l’hanno privata di qualcosa o qualcuno. Una ricerca sempre colma dell’umorismo tipico dello scrittore bolognese.
Degna conclusione di questa ricerca sulle esistenze borderline è lo spettacolo “Chet” di scena il 30 aprilescritto e diretto da Clarizio Di Ciaula che racconta la storia di Chet Baker, un talento straordinario rivelato in ogni singola nota dal suono inconfondibile della sua tromba pur dilaniato da una vita dissoluta e quasi sempre sotto effetto di pesanti droghe. La messa in scena non si esime dall’esecuzione di musiche dal vivo per un viaggio sensoriale attraverso una leggenda del jazz.
L’alienante rincorsa a raggiungere “Il dieci di ogni mese” può ed è anche un modo per sorridere, soprattutto con l’ironia del trio salernitano Chicco Paglionico, Francesco D’Antonio e Andrea Monetti, che con questo spettacolo del 15 gennaio aprono la stagione di cabaret al Teatro Verdi. Una rassegna che prosegue il 6 Febbraio, Teatro Verdi, con Dino Paradiso e il suo “Uno, nessuno… qualcuno”, in cui il comico lucano realizza una carrellata di personaggi presi dal quotidiano che sembrano ispirati alla massima di Bukowski: “la gente è il più grande spettacolo del mondo”. Ritornano a Martina Franca con “Ricotta Show” il 19 marzo al Teatro Verdi il terzetto composto da Antonio Centola, Giuseppe Centola e Mario Ierace che da più di vent’anni mettono in scena i loro personaggi. Attingendo dal serbatoio di talenti del Festival del Cabaret Città di Martina Franca nasce lo spettacolo “Cantieri comici” di Alessandro Tagliente con Tommaso Terrafino, che il 16 Aprile presenta al Teatro Verdi i migliori artisti emergenti presenti su tutto il territorio nazionale.
Due gli appuntamenti dedicati ai ragazzi: il 18 dicembre al Teatro Verdi con “La storia della bambola abbandonata” , spettacolo che Giorgio Strehler ha scritto e diretto intrecciando le storie di Alfonso Sastre e Bertolt Brecht, e l’ 11 marzo sempre al Teatro Verdi con “La mandragola”, capolavoro di Machiavelli sulla corruttibilità della società italiana cinquecentesca.