I colori, i profumi e i sapori delle produzioni agroalimentari e delle specialità enogastronomiche pugliesi d’eccellenza invaderanno, da giovedì 23 a lunedì 27 ottobre, il ‘Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre’ di Torino grazie ai GAL (Gruppi di Azione Locale) Sud-Est Barese, Terre dei Trulli e Barsento, Terre di Murgia, Valle d’Itria coinvolti nel progetto LAPIS (Local Arts Promotion Integrated Strategy) con capofila il GAL veneto Polesine Delta Po.
Produttori e aziende presenti al Lingotto Fiere (pad. 1 – stand 1D034) proveranno a far conoscere i loro luoghi di origine attraverso i sapori ottenuti grazie alla coltivazione, ai metodi di lavorazione e alle ricette che si tramandano da generazioni. A rappresentare le eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche ci saranno la cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti (presidio Slow Food) e le ciliegie per il GAL Sud Est Barese; la treccia di mozzarella e l’olio di oliva DOP ‘Terra di Bari – Murgia dei Trulli e delle Grotte’ per il GAL Terre dei Trulli e Barsento; le lenticchie e il pane di Altamura DOP per il GAL Terre di Murgia. Infine, per il GAL Valle d’Itria, i vini DOC e IGT e il capocollo di Martina Franca (presidio Slow Food). Testimonial scelto dal GAL Polesine Delta Po sarà il riso IGP.
“Ogni prodotto che presenteremo – spiega Francesco Carriero, tecnologo alimentare e produttore del capocollo di Martina Franca – sa raccontare le specificità del suo territorio di origine perché è frutto di un terreno, di un microclima o di una posizione geografica che non si possono ritrovare altrove. La connessione tra territorio e gusto è imprescindibile. Grazie ai GAL e al progetto LAPIS, piccole realtà che realizzano specialità enogastronomiche con procedimenti quasi artigianali hanno la possibilità di raggiungere i grandi pubblici delle occasioni importanti”.
Al Lingotto il progetto di cooperazione interterritoriale LAPIS insisterà sulla valorizzazione delle risorse naturali e storico-culturali caratterizzanti il patrimonio rurale pugliese e veneto. E non è un caso: quest’anno la fiera piemontese è dedicata all’agricoltura familiare, cioè alle tecniche di coltivazione e lavorazione tradizionali che permettono all’uomo di sostentarsi rispettando i tempi della terra e i suoi cicli, con un impatto contenuto sull’ambiente. Principi, questi, che ancora caratterizzano le lavorazioni delle più tipiche espressioni dell’agroalimentare pugliese.
“La tappa del progetto LAPIS a Torino – aggiunge Pasquale Redavid, presidente del GAL Sud Est Barese – rappresenta un’ottima occasione per dare visibilità alle eccellenze agroalimentari del nostro territorio e all’enorme patrimonio rurale che esso custodisce. Il Salone internazionale del Gusto e Terra Madre valorizza la scelta di tutti gli operatori della filiera alimentare che difendono l’agricoltura preservando gusto e biodiversità. Le Nazioni Unite, inoltre, hanno dichiarato il 2014 Anno internazionale dell’Agricoltura Familiare. Per i GAL partner del progetto LAPIS la partecipazione all’evento è vetrina indiscussa per la valorizzazione delle proprie tipicità”.
Con la partecipazione alla specializzata torinese, il progetto LAPIS segna un’altra tappa importante, dopo la presenza a: Cultivar di Locorotondo (giugno 2013), Rovigo Espone (ottobre 2013); Arti e Mestieri Expo – Mostra mercato dell’artigianato artistico di Roma (dicembre ’13); Fiera del Fischietto di Rutigliano (gennaio 2014); Carnevale di Putignano (febbraio 2014); Fiera internazionale dell’Artigianato a Monaco di Baviera (marzo 2014); Federicus, rievocazione storica in onore di Federico II di Svevia organizzata ad Altamura (aprile 2014).
“Dopo una serie di appuntamenti dedicati alla promozione dell’artigianato artistico e tipico – spiega Vito Dibenedetto, presidente del GAL Terre di Murgia – il progetto LAPIS si concentra sulla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari dei territori dei GAL partner. L’occasione è offerta dal Salone del Gusto, dove il GAL Terre di Murgia metterà in vetrina il suo prodotto di eccellenza: il pane di Altamura DOP. Si tratta di un appuntamento importante per diffondere la conoscenza della cultura alimentare del territorio, soprattutto in vista di Expo 2015”.