Le comunità cristiane devono superare “diffidenze e ostilità” nei confronti dei migranti, in quanto atteggiamenti “in conflitto con il comandamento biblico di accogliere con rispetto e solidarietà lo straniero bisognoso”. È il monito che Papa Francesco rivolge ai cristiani nel suo messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato sul tema “Chiesa senza frontiere: madre di tutti”. La Giornata sarà celebrata a livello ecclesiale il prossimo 18 gennaio. Il Papa chiede, inoltre, a governi e organismi internazionali, che divenga “più incisiva la lotta contro il vergognoso e criminale traffico di esseri umani, contro la violazione dei diritti fondamentali, contro tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù”. “Nel medesimo tempo – si legge nel messaggio – occorre intensificare gli sforzi per creare le condizioni atte a garantire una progressiva diminuzione delle ragioni che spingono interi popoli a lasciare la loro terra natale a motivo di guerre e carestie, spesso l’una causa delle altre”.
120 mila sbarchi nel 2014. Sono stati infatti 120mila, fino ad oggi, i richiedenti asilo sbarcati in Italia nel 2014, anche se (gli italiani non se ne rendono conto), il bel Paese è solo una terra di passaggio: le domande d’asilo quest’anno sono state solo 36mila. L’Italia è il quinto Paese in Europa per numero di rifugiati accolti (26.620 nel 2013), cinque volte meno di quelli che vivono in Germania, che con 126.995 ha il più alto numero in Europa, seguita dalla Francia (66.265), dalla Svezia (54.365) e dalla Gran Bretagna (30.110). Gli altri Paesi dell’Unione europea ne accolgono complessivamente 131.030 (fonte: #IoAccolgo, Caritas diocesana di Biella).
“Umanizzare le condizioni dei migranti”. “Cari migranti e rifugiati! Voi avete un posto speciale nel cuore della Chiesa – così scrive Papa Francesco -, e la aiutate ad allargare le dimensioni del suo cuore per manifestare la sua maternità verso l’intera famiglia umana. Gesù Cristo è sempre in attesa di essere riconosciuto nei migranti e nei rifugiati, nei profughi e negli esuli”. Per il Pontefice i movimenti migratori “hanno tuttavia assunto tali dimensioni che solo una sistematica e fattiva collaborazione che coinvolga gli Stati e le Organizzazioni internazionali può essere in grado di regolarli efficacemente e di gestirli”. Alla globalizzazione del fenomeno migratorio, suggerisce Papa Francesco, “occorre rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, in modo da umanizzare le condizioni dei migranti. Alla solidarietà occorre inoltre “unire il coraggio e la creatività necessarie a sviluppare a livello mondiale un ordine economico-finanziario più giusto ed equo insieme ad un accresciuto impegno in favore della pace, condizione indispensabile di ogni autentico progresso”.
Quasi 2000 morti nel 2014. Nel luglio dell’anno scorso il Papa in visita a Lampedusa aveva denunciato il dramma dei migranti, le tragedie del mare e la “globalizzazione dell’indifferenza”. Dal 1988 ad oggi il Mediterraneo si è trasformato in un grande cimitero a cielo aperto: 21.344 morti, secondo i dati più recenti forniti da Fortress Europe. Di cui 2.352 soltanto nel corso del 2011, almeno 590 nel 2012, 801 nel 2013 e già 1.991 nei primi otto mesi del 2014. Cifre che aumentano ad una velocità inaccettabile. Durante la visita a Lampedusa Papa Francesco aveva rivolto un appello alle congregazioni religiose per aprire i conventi chiusi per l’accoglienza dei rifugiati. “Nelle parrocchie e negli istituti religiosi in Italia sono state accolte quasi 4mila persone”, ha detto ieri monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes. La rete delle Caritas diocesane è già attiva da tempo nell’accoglienza, con migliaia di profughi ospitati nelle proprie strutture in questi anni. Gli stranieri residenti in Italia sono circa 5 milioni, di cui 3.874.726 cittadini non comunitari (fonte: Istat).
Patrizia Caiffa
Agensir