Le prenotazioni e le disdette di esami e visite specialistiche fatte in farmacia sono diventate a pagamento. A partire dallo scorso 2 settembre, prenotare una visita specialistica tramite servizio in farmacia, e non tramite Cup, costa 2 euro.
Il provvedimento, sottoscritto dall’allora assessore alla Sanità della Regione Puglia Elena Gentile, con le federazioni dei farmacisti, e messo in pratica dal successore Pentassuglia, si rese necessario per far fronte alla carenza dei Cup (i Centri unici di prenotazione) in alcuni territori.
La delibera della Giunta regionale che ha disposto questa sorta di “tassa sulla tassa” sanitaria è effetto dell’accordo che la Regione Puglia ha sottoscritto con i farmacisti per stabilizzare un servizio fino ad ora svolto.
Sulla introduzione di tale onere, negli ultimi giorni si è scatenata una bagarre con prese di distanza nei riguardi di un provvedimento “impopolare” da parte di quasi tutte le forze politiche, sia di opposizione ma anche della stessa maggioranza che sostiene questa Giunta.
“Non posso condividere questa iniziativa della Regione Puglia – dice Martucci – all’assessore alla Sanità chiedo che si intervenga immediatamente per valutare soluzioni alternative. Si faccia subito un passo indietro. Non è possibile che a pagare debbano essere sempre i cittadini, né credo che imponendo nuove tasse sulle prestazioni sanitarie si contribuisca a migliorare i già discutibili livelli del nostro stato sociale, tra cui il nostro diritto alla salute”.