Elezioni provinciali. Il centrosinistra martinese non vuole alleanze con Forza Italia – Lo Stradone

Elezioni provinciali. Il centrosinistra martinese non vuole alleanze con Forza Italia

I circoli di Martina Franca del Partito Democratico,di Sinistra Ecologia e Libertà,di Moderati e Popolari e della Puglia In Più, in relazione alle elezioni provinciali che si terranno il 28 settembre, chiedono alle direzioni provinciali dei partiti che costituiscono l’area del centro sinistra, nonché alle direzioni comunali di partiti e liste civiche coinvolte nelle Amministrazioni di centro sinistra, che venga messa in campo, nelle prossime ore, in maniera celere ed incisiva, un’azione politica tesa ad individuare tra i Sindaci del centro sinistra, una personalità che possa unire le varie istanze, nonché una lista di candidati che sia espressione dell’intero centro sinistra.

Di seguito la nota a firma di Angelo Ancona (PD), Pino Fedele (SEL), Tommaso Caroli (MEP) e Pino Colucci (PIP).

A prescindere dal nome del candidato, è importante recuperare la centralità di un fattore che deve essere caro a qualsiasi componente che si chiami “politica”: il dialogo. E’, infatti, improponibile pensare di giungere alle scadenze elettorali senza che le segreterie politiche abbiano compiuto un tentativo di sintesi tra tutti i sindaci e le varie componenti del centro sinistra. Tentativo che, ad oggi, stranamente, è risultato quasi del tutto assente. Permettere ai sindaci, ai consiglieri comunali, agli assessori e alle segreterie di circolo di potersi esprimere compiutamente è un atto dovuto e di piena responsabilità.

Riteniamo incredibile, in un momento storico in cui il calcolo ponderato dei voti spettanti ai consiglieri comunali elettori è a vantaggio del centro sinistra, consegnare le chiavi della Provincia di Taranto al centro destra. Escludiamo a priori qualsiasi tentativo di larghe intese che la stampa locale, quotidianamente, riporta come plausibile e che nessuno smentisce. Allearsi oggi con Forza Italia, significherebbe abbandonare un progetto di rilancio che, con tanti sforzi, Comuni più grandi e Comuni più piccoli della Provincia stanno portando nelle rispettive assisi; significherebbe, inoltre, dare per l’ennesima volta uno schiaffo a chi crede in determinati valori e non tollera alleanze improbabili come arma di spartizione di cariche politiche.

Abbiamo, adesso, il diritto ma soprattutto il dovere morale di indicare un candidato Presidente e un gruppo di consiglieri che abbiano veramente a cuore le sorti della Provincia di Taranto; essi saranno chiamati non a riscaldare una poltrona, bensì a decidere su temi importanti: la questione ambientale, il dramma delle politiche del lavoro, l’edilizia scolastica, la viabilità, il rilancio della attività produttive e industriali, le infrastrutture e l’impiantistica sportiva. Sono tutti temi che non possono accettare compromessi, ma sui quali serve una direzione precisa ed una impronta forte. Per questo chiediamo ai destinatari di questa missiva, di intraprendere subito un percorso di sintesi tra le forze del centro sinistra per la individuazione dell’unico vero candidato alla Presidenza della Provincia di Taranto; un candidato Presidente che sappia essere il capitano di una squadra di consiglieri provinciali, competenti e motivati, che abbia l’esperienza necessaria per affrontare da subito queste emergenze e che, come da tutti, più volte sottolineato sia capace di assicurare quel sano ricambio generazionale, necessario per far ripartire un ente difficile come la Provincia di Taranto.

Chiediamo, in definitiva, alle Direzioni Provinciali e alle Segreterie Politiche dell’area di centro sinistra della nostra Provincia, di farsi promotori (coinvolgendo i consiglieri comunali dei partiti e delle civiche che si riconoscono nella area riformista del centro sinistra, magari attraverso i propri capigruppo) di ogni iniziativa utile a scegliere nei prossimi giorni la personalità più adatta da candidare alla Presidenza della Provincia e a formare una lista unitaria dei candidati al Consiglio Provinciale. Il tempo non deve scorrere invano, altrimenti si può prefigurare una situazione di fatto inaccettabile.