Negli scorsi giorni ci siamo già interessati del problema, ma forse a qualcuno il messaggio non è arrivato.
La questione è ormai conosciuta dall’intera città e queste quattro parole serviranno solo a sottolineare la nostra posizione. Inutile ripetere quanto già detto sul rapporto Prisma e Palasport. Come al solito il buon senso è la soluzione di tutto. Noi martinesi abbiamo imparato a conoscere l’amico Angelo Muraglia. I suoi modi, spesso burberi danno fastidio a molti, ma se il prezzo da pagare per avere un palazzetto così è essere burberi, allora ben vengano altri 1000 Angelo Muraglia.
Se ognuno di noi trattasse la struttura così come tratta le proprie case, nessuno avrebbe bisogno di Angelo. Ripeto ancora, che un po’ di buon senso da parte di tutti non guasterebbe mai. Agli amici della Prisma dico solo che quando avrete modo di conoscere meglio il nostro custode saprete amarlo così come la città è affezionata al nostro “Angelo custode”.
Una critica la devo fare però anche ai miei concittadini.
Smettiamo di trattare la Prisma Volley come degli estranei e usciamo fuori da questa mentalità da provinciali. La Prisma rappresenta una risorsa per Martina, ma anche Martina rappresenta per questa società una risorsa, in una relazione biunivoca e reciproca.
Ogni società è titolare del palazzetto in medesima quantità al di là della categoria. È ovvio dire che le esigenze di una squadra di serie A sono ben diverse da quelle di società di categoria minore, ma nessuno deve sentirsi padrone assoluto. Questo i cittadini non possono consentirlo, perché sono questi i veri e unici padroni.
Impariamo tutti ad amare la nostra città e ameremo anche tutte le nostre società sportive. La Prisma porta in giro per l’Italia i nostri colori e il nostro nome, ma la città deve lentamente e gradualmente avvicinarsi a questa nuova realtà, così importante. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità.
Siamo certi che Angelo Muraglia è innamorato di questa città e del suo palasport e per questo la città è innamorata di lui.
Kant diceva: “Siamo uguali perché soggetti dotati di ragione”, ma usiamola questa ragione. Nessuno escluso.
Ottavio Cristofaro