Gli occhi sbarrati, il sorriso stentato, poche parole e pianto capriccioso. Sono i figli dei circa 1.300 migranti sbarcati in questi giorni a Taranto.
In queste ore sono ancora in corso al porto mercantile di Taranto le operazioni di sbarco dalla nave Etna dei migranti tratti in salvo ieri nel Mar Mediterraneo nell’ambito dell’operazione ‘Mare nostrum’. Sono quasi tutti profughi siriani e sudanesi, tra cui un centinaio di donne e una decina di neonati.
Circa 300 di essi sono stati assiepati al palasport Ricciardi di Taranto, con il parquet della struttura sportiva trasformato in un grande dormitorio. Quello che colpisce sono i tanti materassi sistemati per la prima accoglienza, le tante casse di acqua e i bambini, tanti bambini, alcuni anche molto piccoli.
Alcune donne sono incinte, una di esse oggi è stata trasportata d’urgenza in ospedale, non è riuscita a portare a termine la sua gravidanza.
I volontari della Croce Rossa Italiana stanno dando il massimo di quello che possono per prestare le prime cure, anche solo per cercare di regalare loro un sorriso, in attesa che il loro viaggio prosegua con treni e bus: Milano la loro direzione. Quella di Taranto è soltanto una tappa, tra poche ore ripartiranno, pochi di essi si fermeranno in Italia forse nel capoluogo lombardo, la maggior parte proseguiranno verso il nord Europa.
o.cri.