– Un’esperienza del genere, quale può essere appunto quella di un pellegrinaggio in Terrasanta, possiamo affermare con assoluta certezza che rappresenta un evento importantissimo nella vita di ogni cristiano, ma non solo. Tracciamo un bilancio conclusivo –
“È stata la mia prima volta e di conseguenza, mi sono recato quasi come un affamato che vuole saziarsi il più possibile di quei luoghi che rappresentano davvero molto per noi cristiani.
Abbiamo avuto la possibilità di guardare tante cose e di vivere quei luoghi che sembravano avere qualcosa magico. Il clima e l’atmosfera che si respirano in quei luoghi sono qualcosa di straordinario, cosa che probabilmente sarebbe davvero difficile descrivere con le sole parole.
Mi piacerebbe moltissimo fare un balzo all’indietro e poter ritornare in quei luoghi visitati per rivivere nuovamente quelle impressioni. Mi piacerebbe essere lì nuovamente e soffermarmi a guardare in silenzio per una riflessione più profonda e comprendere a pieno l’importanza di quei luoghi e di tutto ciò che vi rappresentano nel mondo intero.
Un ringraziamento speciale va all’organizzazione che è stata davvero impeccabile sotto tutti i punti di vista: non c’è mai stato nessun tipo di ritardo o di sbavatura logistica che potesse distrarre la nostra attenzione dalla motivazione per la quale noi appunto eravamo lì e che ci consentisse di non perdere inutilmente il nostro tempo. Per non parlare poi dell’accoglienza che è stata a dir poco perfetta.
Al nostro gruppo, inoltre, è stata assegnata una guida eccezionale: Padre Carlo Bazzi, il quale si è interessato di inserire all’interno dei momenti di formazione, oltre a tutti gli aspetti storici riguardanti i luoghi, anche la lettura e il commento dei salmi e dei passi biblici attinenti.
La fortuna che abbiamo avuto quest’anno, però, è stata la partecipazione del nostro Arcivescovo Benigno Papa. Una partecipazione che devo dire la verità, ha maggiormente motivato la mia persona e ha spinto i partecipanti indecisi a percorrere questa importante esperienza. Questo perché abbiamo avuto la possibilità di condividere per otto giorni di seguito le stesse emozioni, ma soprattutto perché abbiamo avuto la possibilità continua di ascoltarlo; ed è stata una catechesi continua dal primo all’ultimo giorno. È stato davvero molto bello riunirsi intorno al nostro pastore, ed è stato una sorta di corso di esercizi spirituali sui generis.
Tornando a casa sarebbe stato davvero bello fermarsi in silenzio a riflettere sui quegli intensi giorni trascorsi e poter in un certo modo assimilare quello che avevamo vissuto prima di ritornare alla tradizionale vita quotidiana.
Devo dire che tutti i partecipanti del gruppo erano molto motivati e non vi nascondo che per me è stata davvero molto significativa dal punto di vista spirituale, ma non solo.
Tutto ciò perché l’obiettivo di tutti i 320 partecipanti (di cui 46 della sola Martina Franca con 11 pellegrini della Parrocchia di Don Luigi e numerosi pellegrini della Parrocchia di S. Antonio di Don Dino Lepraro ndr) non era quello di passare qualche giorno di vacanza o di mero riposo, ma cercare di rivivere nel nostro piccolo il viaggio del Nostro Signore, conoscere quei luoghi, respirare quell’aria e calpestare quella terra che accolse il Figlio di Dio”.
Ottavio Cristofaro