Riceviamo e pubblichiamo:
Indipendentemente dalle proroghe, dal nuovo rinvio slittato al 15 maggio, dai tentativi di minimizzare il problema, dallo scarico di responsabilità, la sostanza resta ed è una sostanza inaccettabile per i cittadini, le famiglie, le imprese e per Noiconsut e NoiAspim che, al loro fianco, intendono combattere una battaglia comune per fare chiarezza e soprattutto fornire tutela ai contribuenti sempre più vessati. La Tares ex Tarsu è un macigno che pesa troppo nelle tasche dei martinesi e gli avvisi di pagamento del conguaglio Tares che circolano in città, oltre ad essere stati recapitati in maniera impropria, presentano un conto salatissimo, aumenti vertiginosi che non spetta al cittadino pagare, perché quegli aumenti sono figli della negligenza dell’Amministrazione comunale rimasta inerte nello scongiurare il peggio. E’ la tassazione sui rifiuti più alta di sempre a Martina Franca e presso le associazioni guidate da Pepe e Corbascio fioccano a ripetizione richieste di aiuto. Il dott. Antonio Pepe, che di queste battaglie sul caro-rifiuti ne ha già condotte altre in passato anche quando era assessore al Comune di Ceglie Messapica, non ci sta ed indica la strada da seguire: “Invito l’Amministrazione Comunale in primis a revocare la delibera oggetto dell’aumento dell’Acconto Tares e a verificare le somme attinenti la gestione della raccolta rifiuti, in particolare capire se il servizio espletato e pagato dai cittadini martinesi è ed è stato quello previsto dal capitolato d’appalto. Mi spiego meglio, sarebbe utile sapere se il servizio è stato espletato con criterio, i cassonetti quando rotti sostituiti, le macchine se erano in regola per espletare il servizio, se per esempio nelle giornate di pioggia con il 95% dei cassonetti rotti lo smaltimento ha anche smaltito acqua, se sono state segnalate le irregolarità di gestione e se sono stati addebitati eventuali penali per un servizio reso forse non conforme al capitolato. Insomma, l’amministrazione comunale prima di addebitare al cittadino i maggiori costi del servizio dovrebbe addebitare a chi non ha controllato la gestione del servizio di raccolta. Pertanto, preannunciamo una richiesta di incontro/confronto pubblico magari in un consiglio comunale aperto, per trovare le responsabilità che hanno condotto a questa delibera di aumento per poi addebitarne il conto sottraendolo dal conto presentato ai cittadini. Se questo incontro chiarificatore pubblico non ci sarà saremo costretti a segnalare il tutto alla Magistratura”.