Dismissione Nave Concordia, intervento del MeP – Lo Stradone

Dismissione Nave Concordia, intervento del MeP

Di seguito una nota stampa a firma del Coordinamento provinciale di Taranto dei Moderati e Popolari.

La Politica nostrana si prepara alle prossime tornate elettorali e avendo poco da dire sceglie l’argomento del giorno, lo “smaltimento della Nave Concordia”, ci si mobilita nel presentare interrogazioni parlamentari e suppliche direttamente a Renzi.

È certo che la commessa per lo smaltimento di Nave Concordia è un affare pari a diverse centinaia di milioni di euro, con l’impiego di Trecento operai e 18 mesi di lavoro e forse per questo, la politica nostrana, non avendo nulla di meglio da proporre come spesso accade, continua a fornire vane speranze nel tentativo di assurgere a protagonista, trascurando o facendo finta di trascurare, particolari rilevanti, cioè che lo smaltimento del relitto rientra nell’esclusiva competenza della Società armatrice, che la nave naufragata al Giglio una volta recuperata non tornerà a solcare il mare, rappresentando per questo un “rifiuto” assoggettato alla direttiva Europea, la politica dei convegni dimentica la delibera del Consiglio dei Ministri dell’11marzo 2013 e le norme che in sintesi impongono che il rifiuto venga gestito “nel rispetto dei principi di vicinanza e prossimità, cioè se il porto di Piombino che è la sede naturale non sarà pronto per giugno, si opterà verosimilmente per i porti viciniori di Civitavecchia o Genova, ma a parte ciò, tutto il resto, cioè le promesse fumose divengono argomento di banchetti e chiacchiericcio politico.

Ci teniamo a ricordare ai protagonisti degli ultimi tavoli e convegni, che lo smaltimento della nave ha delle enormi criticità e rischi incalcolabili, nulla è certo, nemmeno la possibilità che la nave possa essere agevolmente rimorchiata, difficoltà che Costa e le proprie assicurazioni ben conoscono. Vogliamo infine rammentare le parole del già sottosegretario alle Infrastrutture il quale parlando dello smaltimento della nave, ebbe a sottolineare l’impulso allo sviluppo e la riorganizzazione del porto di Piombino come il sito naturale destinato ad essere pronto e perfettamente in grado di gestire in piena sicurezza lo smaltimento e la rottamazione della Concordia, ma se non sarà pronto, la nave prenderà la destinazione dei porti viciniori (Civitavecchia o Genova). Quindi a nostro parere non hanno alcun senso oggi i toto-porti o immaginare conflitti tra porti italiani, o ancora peggio illudere la popolazione di Taranto, sciorinando convegni atti glorificarsi, dal vago sapore di protagonismo politico.

Dulcis in fundo, è notizia di questi giorni, come riportato da più fonti, che Genova avrebbe presentato l’offerta giudicata migliore sia dal punto di vista tecnico che economico ed è quasi certo che il rimorchio a inizio estate prenderà la via dello scalo Ligure dove “quasi” sicuramente inizierà lo smantellamento con buona pace di tutti.