Puglia: delegazione Consiglio in missione a Bruxelles presenta report – Lo Stradone

Puglia: delegazione Consiglio in missione a Bruxelles presenta report

È stato presentato il report riguardante lo stage di due giorni presso la Comunità europea svolto da una delegazione del Consiglio regionale pugliese. Il vicepresidente del Consiglio Nino Marmo insieme ai consiglieri Francesco Laddomada, Domenico Lanzilotta, Ruggiero Mennea, Donato Pellegrino, Alfredo Cervellera e Arnaldo Sala, nelle giornate del 19 e 20 febbraio hanno incontrato i rappresentanti delle principali Istituzioni europee.

La prima tappa del viaggio istituzionale a Bruxelles è stata il Comitato delle Regioni, considerato che la finalità era quella di approfondire le norme di partecipazione delle Regioni alla fase ascendente e discendente del diritto e delle politiche dell’Unione europea. Particolarmente colpito è rimasto il vicepresidente Marmo dal modello costituzionale spagnolo per il coinvolgimento al processo decisionale a livello europeo.

Durante l’incontro con la dirigente della Regione Murcia, che ha esposto l’organizzazione, il coordinamento e la supervisione delle attuazioni della Comunità Autonoma della Murcia in relazione con il Consiglio d’Europa, è emerso che tra il livello regionale e nazionale italiano non si è ancora sviluppata la stessa concertazione che avviene per la Spagna. ”Un aspetto, questo – ha rilevato Marmo – che dovrebbe essere preso in seria considerazione dalla Regione Puglia, visto che rientra ancora fra le Regioni Obiettivo 1 ed è necessario che partecipi più attivamente al processo decisionale europeo e che si interessi maggiormente alle politiche dei Fondi Strutturali.

Il consigliere Francesco Laddomada, durante il suo intervento, ha evidenziato l’importanza dell’interlocuzione con i nostri rappresentanti in Europa che deve essere più assidua e proficua, considerata la fase discendente delle Regioni nel processo del Consiglio europeo che prevede tutte le procedure d’infrazione. A tale proposito Laddomada ha fatto riferimento alle numerose (circa 120) infrazioni ancora aperte che riguardano l’Italia, dovute al mancato recepimento di direttive o alla cattiva applicazione della norma e che hanno un peso considerevole per la nostra Nazione che è in procinto di assumere la Presidenza del semestre europeo.