– MARTINA FRANCA – «È stata oggi pubblicata – dice Paolo D’Arcangelo, esponente dell’Udc di Martina Franca – l’allegata delibera di giunta municipale di approvazione dello schema di bilancio di previsione per il 2009: la tariffa Tarsu viene aumentata di un altro 70% con effetto dal 1° gennaio 2009. Il comandante della nave non se ne va».
Dice ancora D’Arcangelo: «Il coordinatore della lista Palazzo oggi stesso dice che il sindaco non si dimette perché ormai è una questione d’onore. Ma una città non può» essere condizionata «per una questione d’onore. (…) Mandare a casa Palazzo è una questione morale». Anche la senatrice Poli Bortone è d’accordo: «si sciolga il consiglio comunale di Martina Franca» ha detto al coordinatore regionale Udc Angelo Sanza, annunciando l’adesione alla coalizione di centro per la Provincia di Taranto. «I consiglieri comunali martinesi di “Io Sud” facciano come la loro leader ha imposto e mettano la loro firma in calce al documento di scioglimento del consiglio comunale» di cui D’Arcangelo è primo firmatario.
Il Consiglio Comunale previsto per ieri è stato aggiornato in apertura di seduta al prossimo lunedì 27 aprile ore 20,30 a causa del lutto che ha colpito la famiglia del sindaco Palazzo. Da discutere ci sarebbero diversi punti importanti come l’elezione del nuovo presidente del Consiglio Comunale e soprattutto la discussione del bilancio di previsione 2009. La Giunta, in merito ai conti pubblici, si è già espressa approvando il documento di programmazione economico-finanziaria del Comune e, come confermato dallo stesso sindaco Palazzo, prevedendo un nuovo aumento della tassa sui rifiuti solidi urbani. I 16 consiglieri della nuova maggioranza trasversale hanno approvato una serie di provvedimenti la scorsa settimana, ma questa volta potrebbero emendare il Bilancio impedendo che l’ennesima variazione verso l’alto della Tarsu diventi definitiva, oppure rispedirlo al mittente affinché l’esecutivo apporti alcune sostanziali correzioni. Il problema da affrontare da ora in poi sarà proprio questo: il batti e ribatti di una giunta non più rappresentativa del Consiglio e dal suo canto un Consiglio non più rappresentativo del risultato elettorale espressione della volontà dei cittadini. Ecco perché si può parlare di una giunta fuori dal Comune, in tutti i sensi. Nello stato di totale confusione, l’unica cosa certa è il fatto che nessuno vuole sciogliere questo consiglio, nè Palazzo si dimetterà mai. Ma allora, cosa parliamo a fare?
Ottavio Cristofaro