Il vaticanista Andrea Tornielli ha chiuso le iniziative culturali in Basilica – Lo Stradone

Il vaticanista Andrea Tornielli ha chiuso le iniziative culturali in Basilica

Si sono chiusi nella Basilica di San Martino i festeggiamenti novembrini del santo patrono con un omaggio a Papa Francesco attraverso il racconto di Andrea Tornielli vaticanista de La Stampa e “amico” di Francesco, il Papa.

Chi è veramente il nuovo pontefice Francesco I, eletto dopo uno dei Conclavi più brevi della storia dopo solo cinque scrutini? Attraverso le parole e le idee, le testimonianze e i ricordi personali dello stesso protagonista – che giungono fino alle ultime ore precedenti l’annunzio del gaudium magnum – il più accreditato dei vaticanisti a livello internazionale ha tratteggiato la personalità di un uomo di Dio, figlio di immigrati, mite e semplice, che ha fatto della radicalità evangelica e della scelta della non violenza i pilastri della sua azione pastorale, in un Paese, l’Argentina, da sempre tormentato da squilibri sociali ed economici. Una biografia completa che offre le chiavi per comprendere una figura per certi aspetti “rivoluzionaria”, scelta a sorpresa dai cardinali elettori, che hanno voluto allontanare ogni calcolo politico e diplomatico eleggendo un pastore capace di incarnare un’istanza di rinnovamento e di pulizia da tempo presente nella Chiesa universale.

Papa Francesco fin dai primi istanti dopo il suo apparire al balcone di piazza San Pietro, con il suo fare semplice e immediato, è entrato nel cuore di milioni di fedeli. Dopo i primi mesi di pontificato, quel feeling non accenna a diminuire, e anzi si è accresciuto cogliendo le simpatie di molti non credenti. Andrea Tornielli – amico del card. Bergoglio, unico giornalista italiano che aveva predetto il nome del papa prima della chiusura del Conclave, riconosciuto dalla stampa internazionale come il vaticanista più esperto e accreditato – raccoglie aneddoti, episodi, piccole e grandi storie di vita quotidiana del pontefice, per la maggior parte inedite: dalla lettera inviata alla detenuta che gli prepara le ostie per la messa mattutina alla telefonata alle suore di Buenos Aires, pochi giorni dopo l’elezione, perché ricordino di dare da mangiare al suo cardellino. Il Papa pastore d’anime, che non rinuncia a fare il parroco, capace di parlare ai capi di Stato e ai grandi leader religiosi, e un istante dopo di telefonare a un ragazzo che gli ha scritto e che ha bisogno di conforto. Che vuole riformare la Curia e la Chiesa a partire dall’esempio.

o.cri.