I tre mesi che avrebbero potuto cambiare la storia – Lo Stradone

I tre mesi che avrebbero potuto cambiare la storia

Le gare per l’affidamento del servizio di igiene urbana non spettano più ai singoli comuni ma al cosiddetto Aro, ovvero l’Ambito di raccolta ottimale, lo abbiamo già detto tante altre volte. Per tali ragioni anche il Comune di Martina deve far passare il nuovo capitolato nell’iter procedurale all’interno dell’Aro prima di procedere con l’indizione della gara d’appalto. L’attuale capitolato, risalente ormai a 20 anni fa è tuttora in proroga nonostante risulti scaduto già dal 2003.

Ma siamo sicuri che l’amministrazione Ancona non avrebbe potuto già fare un nuovo appalto evitando le lungaggini dell’Aro?

I vecchi Ato (ambito territoriale ottimale) avevano aperto una strada che svincolava i comuni dagli Ato, in sostanza vuol dire che ogni comune poteva procedere con le nuove gare.
Lo aveva capito anche il criticatissimo sindaco Franco Palazzo che provò a portare il provvedimento in Consiglio Comunale già nel 2011. Il nuovo capitolato per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e di pulizia delle strade era stato predisposto dal dirigente del settore ambiente Giuliano Dompietro (su cui aveva lavorato anche l’ing. Ceppaglia) e a relazionare in Consiglio sarebbe dovuto essere l’allora assessore all’ambiente Giuseppe Caramia.

Siamo a febbraio del 2011: al sindaco Palazzo mancava una maggioranza (gli è mancata dal primo giorno, ndr) e quel provvedimento non fu mai votato, nonostante fosse stato addirittura inserito come ordine del giorno su spinta proprio dell’allora sindaco.

Fra i punti qualificanti di quella bozza di capitolato presentata da Palazzo (di cui si era ipotizzata una durata di 15 anni, ndr) c’era la raccolta differenziata: da svolgersi con il sistema del porta a porta, per numerose tipologie di rifiuti, per abbattere il più possibile la quantità di rifiuti indifferenziati da conferire agli appositi impianti, cosa che avrebbe consentito di diminuire il costo del conferimento e, al contempo, di ridurre l’aggravio di ecotassa legata alla bassissima percentuale di raccolta differenziata che da troppi anni ormai, si registra a Martina Franca. Sempre in quella bozza di capitolato era previsto anche il servizio di pulizia, spazzamento e lavaggio strade, in varie zone del centro urbano e in particolare del centro storico, in maniera più adeguata rispetto a quanto stabilito dal vecchio appalto. Si prevedevano anche altri tipi di servizi, come lo sgombero neve o il servizio di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione, la pulizia periodica di facciate dei più importanti edifici pubblici, in particolare se gravati da scritte. In quanto alla raccolta differenziata, nello specifico si prevedeva la raccolta per rifiuti organici, carta da utenze domestiche e commerciali, imballaggi da cartone da utenze domestiche e commerciali, imballaggi in vetro, imballaggi in plastica, sfalci verdi, imballaggi metallici, imballaggi e ingombranti in legno, imballaggi e ingombranti metallici, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile esauste, medicinali scaduti, oli vegetali esausti ecc…

Questo vuol dire che in qualche cassetto di qualche scrivania di Palazzo Ducale esiste già dal 2011 una bozza di capitolato d’appalto, che ora non si sa bene che fine abbia fatto.
Il sindaco Franco Ancona è stato eletto il 21 Maggio 2012 (il 31 maggio Franco Ancona aveva già nominato i suoi assessori), mentre i nuovi ambiti di raccolta ottimali (Aro) sono stati istituiti col la legge regionale n. 24 del 20 agosto 2012. Vuol dire che in tre mesi, ovvero fino all’agosto del 2012, Ancona avrebbe potuto presentare un nuovo capitolato, portarlo in Consiglio, farselo approvare e mandarlo in gara.

Un capitolato, però, non si predispone certo in soli tre mesi, troppo poco tempo. Ma Ancona e i suoi assessori non sarebbero mica partiti da zero, perché esisteva già una bozza pronta con le caratteristiche che sono le attuali direttive politiche dichiarate dall’attuale amministrazione (vedi sistema del porta a porta, ndr). Si sarebbe potuto apportare qualche correttivo a quella bozza, allegare opportuna documentazione, magari con una discussione politica già avviata qualche mese prima in campagna elettorale al momento della sottoscrizione del programma.
Certo non sarebbe stata un’operazione politica e amministrativa affatto facile, ma a quest’ora avremmo già un servizio nuovo di zecca.

Ottavio Cristofaro