– TARANTO – A cinquant’anni dalla morte di don Luigi Sturzo il Serra Club di Taranto insieme all’AMMI (Associazione Mogli dei Medici Italiani) propone una riflessione a tutto campo sulla figura di Don Luigi Sturzo, uomo, sacerdote, politico.
A tracciarne il profilo, sabato 18 aprile alle 19,30, presso l’Hotel Delfino, sarà il prof. Vittorio De Marco, docente di Storia contemporanea presso l’Università del Molise e Direttore della Biblioteca arcivescovile. Il prof. De Marco ha approfondito particolarmente la figura di questo grande sacerdote del XX secolo in qualità di perito storico nella causa di beatificazione in corso in Vaticano. Il “Carteggio” di don Sturzo con la sorella Emanuela ed i suoi “Scritti religiosi e morali” sono stati oggetto di due pubblicazioni di grande rigore scientifico e di forte interesse politico e sociale del relatore.
Don Luigi Sturzo, formatosi nella Roma di Leone XIII, nella frequentazione dei circoli cattolici del tempo decise di indirizzare la sua preparazione all’impegno sociale. La sua iniziale partecipazione alla vita politica come prosindaco di Caltagirone lo convinse a battersi per la creazione di un partito cristiano, libero e indipendente da qualsiasi interesse personale e partigiano. Il 18 gennaio del 1919, all’indomani dalla fine della prima terribile guerra mondiale, con l’appello “A tutti gli uomini liberi e forti” fondò il Partito popolare italiano. Fu costretto dal fascismo ad un lungo esilio a Londra, Parigi, New York. Un periodo dedicato ad un’intensa attività pubblicista e di studio. Rientrò in patria nel 1946.
Nella sua lunga vita fu perno della centralità del partito che volle aconfessionale e laico, ma fu innanzitutto uomo di Dio. Amava ripetere “Io sono un sacerdote, non un politico”. Ancora oggi le sue lucide riflessioni sono elemento per comprendere i danni di una eccessiva statalizzazione e della necessità di una costante attenzione alla moralità nella vita pubblica.