Il ministro per i Rapporti con il parlamento Dario Franceschini ha chiesto qualche giorno fa una procedura d’urgenza per il disegno di legge per l’abolizione delle province come proposta del governo Letta.
Ora le ultime vicende politiche rischiano di far saltare nuovamente la discussione il cui testo è già stato assegnato alla commissione Affari costituzionali. Il provvedimento interesserebbe da vicino anche il nostro territorio; solo qualche mese fa si era parlato di una procedura di riordino che avrebbe accorpato Taranto con Brindisi.
“Intanto a Taranto hanno cnfuso il riordino con il disordine assoluto che regna sovrano – dice il Consigliere Regionale Antonio Martucci – ora che non solo il futuro della nostra Provincia risulta incerto, ma aggravato dal fatto che l’Ente risulta commissariato dopo le dimissioni dell’ex Presidente e privo di ogni guida politica. Ogni nave senza timoniere sarebbe in balia delle onde, ma questa nave è già precaria di suo”, aggiunge Martucci.
“Pratiche insolute e uffici allo sbando sono le denunce all’ordine del giorno che raccolgo purtroppo sulla mia scrivania – dice Martucci – senza dimenticare la vertenza aperta dei lavoratori della Taranto Isolaverde”.
Il disegno di legge per l’abolizione delle province deve aspettare che la legge costituzionale cancelli gli enti di secondo livello, “fino ad allora le Province restano in vita e, seppur sempre più ridimensionate nei poteri, devono fare in modo che siano produttive e che l’azione amministrativa vada avanti, a cominciare da una corretta gestione del protocollo informatico e del personale in servizio in quelli uffici il cui posto di lavoro e seriamente messo in discussione. Ho chiesto per ben due volte di incontrare il commissario della Provincia, senza avere riscontro, così come recandomi personalmente negli uffici mi è capitato di riscontrare l’assenza del personale dirigente. Ai commissari dell’Ente Provincia – dice ancora Martucci – chiedo una maggiore presenza e vigilanza per una corretta gestione degli uffici affinchè la struttura, seppur priva di rappresentanza politica eletta, possa portare avanti la normale attività dando risposta alle troppe questioni aperte sul tavolo del territorio ionico”.