Diminuiscono le imprese pugliesi, ma aumenta il giro d’affari dichiarato. E’ quanto emerge dalla prima indagine sulle dichiarazioni Iva, condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia.
In particolare, l’anno scorso in Puglia, sono state presentante, per via telematica, ben 315.428 dichiarazioni Iva da parte di lavoratori autonomi, ditte individuali e società pugliesi. Rispetto all’anno precedente, sono state 2.494 in meno, registrando così una lieve flessione dello 0,8 per cento (erano 317.922 nel 2011).
Tale contrazione è dovuta anche alla crescita del numero dei contribuenti che hanno aderito al «Regime per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, di cui all’articolo 27 del decreto legge numero 98 del 2011»(cosiddetto «Regime dei minimi»).
Tuttavia, il volume d’affari dichiarato è aumentato di quasi 3,5 miliardi di euro, pari al 4,6 per cento in più. Il giro d’affari complessivo ammonta a 79,9 miliardi di euro. Il totale degli acquisti e, in piccola parte, delle importazioni, risultante da circa 285mila dichiarazioni, ha superato i 65 miliardi, con una media di 228mila euro.
Dal confronto con l’anno precedente si evince che sia il volume d’affari che gli acquisti (e le importazioni) hanno registrato un incremento, rispettivamente del 4,6 per cento e del 5 per cento, determinando una stagnazione del valore aggiunto fiscale in Puglia (14,9 miliardi).