È stata una particolare Domenica delle Palme per i parrocchiani del convento di cristo Re. Quest’anno, infatti, si può dire davvero che la pace del Signore sia arrivata nelle famiglie, bussando alle porte delle loro case.
Il parroco, Padre Antonio Mariggiò, insieme agli altri frati del convento, ha voluto inaugurare la Settimana Santa con un’importante iniziativa: portare un ramoscello d’ulivo a casa di ogni parrocchiano. Il semplice ma significativo gesto ha introdotto ai giorni più importanti dell’anno liturgico con uno spirito di preghiera, partecipazione al dolore del Signore, ma soprattutto di missione.
Perché ogni singolo fedele fosse raggiunto nella sua abitazione, infatti, sono stati organizzati 29 gruppi composti da laici volontari, perlopiù giovani ragazzi e famiglie, accompagnati da giovanissimi ministranti. Come ha spiegato il parroco, questo particolare connubio nella formazione del gruppo, ha rappresentato nel miglior modo l’accostamento tra la missione laica e la vicinanza fisica, diretta della Chiesa, attraverso i suoi “uomini”. E non c’era probabilmente modo migliore per donare un sorriso agli anziani e ai malati della parrocchia, costretti a casa in una bella giornata di primavera e soprattutto di gioia, in cui i cristiani sollevano al cielo i loro ramoscelli d’ulivo ricordando il saluto e l’accoglienza a Gesù che entra a Gerusalemme.
In questo giorno che vuol dire pace, la pace non ti attende in chiesa durante la funzione eucaristica, ma ti precede, ti cerca lei bussando contro l’indifferenza, la pigrizia e purtroppo anche contro l’orgoglio. Ti insegna che non costa niente stringere la mano al tuo prossimo.
Questo è il significato di un gesto così piccolo e insieme anche così grande, in cui la comunità cristiana si fa vicina a tutto il suo popolo, a chi aprendoti ti accoglie con un sorriso anche se è la prima volta che ti parla perché sa che fai parte della sua grande famiglia, ma soprattutto a chi non vuole riconoscerti e non apre la sua porta. La palma intanto però, l’ha raggiunto comunque e rimane a terra finché non viene colta, proprio come la pace.
A simboleggiare, inoltre, la vicinanza della parrocchia ai suoi fedeli c’è stata anche la via crucis rappresentata dai bambini del catechismo nella piazzetta antistante la chiesa.
Ragazzi di qualsiasi età hanno rivissuto con abiti e dialoghi del tempo, il calvario di Gesù all’aperto, per poter essere anch’essi un veicolo di trasmissione del messaggio della settimana santa, rievocare il dolore fisico dell’Uomo che è morto per noi.
Vincenza Colucci