«Ho visto scendere la notte sulle case distrutte. E la pioggia cadere sulla gente in coda, pronta a fuggire con le valigie in mano. Ho visto uomini e donne seduti sui marcipiedi alle fermate degli autobus: gli occhi sbarrati dalla paura, le mani nei capelli e niente più da dire, niente più da raccontare se non la loro disperazione».
Giovanni Risi, presidente provinciale delle associazioni volontarie della Protezione civile «Fir Cb Ser» è forse il primo soccorritore tarantino giunto ieri sera a L’Aquila insieme ad altri quattro uomini della associazione Protezione civile «Fir Cb Ser» di Avetrana.
«Ci siamo mossi in carovana dalla Puglia – spiega al telefono – e intorno alle 20 siamo arrivati con gli altri grupopi della regione nel capoluogo abruzzese. L’atmosfera appare spettrale e le ferite del terremoto sono tutte aperte, sanguinanti: case a rischio di crollo imminente, stabili inagibili e lesionati; il lavoro dei soccorritori continua ad essere frenetico e rende tutto, quasi, surreale: il dolore che piega le vittime, la concitazione di chi continua a scavare per salvare vite umane. Sembra un pendolo che oscilla sempre più velocemente»
Giovanni Risi e gli altri volontari sono l’avanguardia di un gruppo che aumenterà numericamente nelle prossime ore: attesi già questa mattina rinforzi dagli altri centri del Tarantino, mentre venti vigili del fuoco con dieci automezzi e un carro luce hanno raggiunto le zone terremotate d’Abruzzo ieri pomeriggio. In una nota inviata agli organi di informazione dal comando dei Vigili del fuoco di Taranto è stato reso noto il nome dell’unità giunta sul luogo del disastro. Due i capi squadra: Leonardo Vilardi e Cataldo Grano; sette i vigili: Nicola Gregucci, Giuseppe Manfredi, Francesco Frangipane, Giovanni L’Abate, Vincenzo Cappiello, Gianluca Aprile, Pietro Teodoro.
«Ci siamo messi subito a disposizione dei centri di coordinamento dei soccorsi – aggiunge Giovanni Risi – e a noi è stato affidato il compito di gestire la logistica e le telecomunicazioni». Un lavoro delicato e di importanza strategica per gli aiuti alle popolazioni colpite dal sisma. «In pratica dobbiamo rimettere in piedi la rete delle trasmissioni radio tra L’Aquila e i piccoli centri devastati dal terremoto. Siamo in attesa dell’arrivo da Milano di un’autocolonna con i ponti radio e con gli altri mezzi messi a disposizione dalle associazioni “Fir Cb Ser”», dichiara Risi aggiungendo: «Attendiamo disposizioni precise; certamente il nostro lavoro sarà svolto tra L’Aquila e i Comuni vicini».
Nella corsa alla solidarietà la provincia di Taranto offre il suo contributo che, al momento, pur non grande nei numeri è certamente valido dal punto di vista tecnico. E sappiamo già da ieri che le richieste della Protezione civile e degli altri enti nazionali che prestano soccorso ai terremotati sono selettive: mezzi e uomini esperti per la realizzazione di interventi mirati.
Fonte: Fulvio Colucci -La Gazzetta del Mezzogiorno-