FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA – Appuntamento con la musica sacra domani sera (mercoledi 24), ore 20.00, nella Chiesa del Carmine. Il Festival della Valle d’Itria rende omaggio all’Arciconfraternita del Carmine a trecento anni dalla fondazione.
L’arciconfraternita nacque infatti nel 1713 da un gruppo di terziari che si riuniva in preghiera con i carmelitani della chiesa del Carmine sotto la guida del padre spirituale Paolo Del Giudice. A distanza di un secolo, affianco al convento, abbattendo l’antica chiesa di Santa Maria della Misericordia, sarebbe sorta l’attuale chiesa barocca del Carmine (1730). I confratelli con il passare del tempo aumentarono sempre più e così nel 1716 si ritenne opportuno approvare il primo statuto. La confraternita accoglieva persone provenienti da diversi ceti sociali, senza alcuna discriminazione. La divisa che contraddistingue la confraternita prevede un camice bianco stretto sui fianchi da un cordolo, la mozzetta color avana e lo scapolare con l’immagine della Madonna. Solo gli amministratori della congrega hanno la divisa ricamata in oro.
Nel 1780 una sentenza reale attestò la storicità della confraternita del Carmine, seconda in ordine di tempo all’arciconfraternita degli Artieri. Perciò data la sua storicità le fu riconosciuto il titolo di arciconfraternita del Carmine.
Gli allievi dell’Accademia del Belcanto “Rodolofo Celletti”, Federica Carnevale (soprano) e Candida Guida (alto) diretti da Antonio Greco, con Paolo Palazzo all’organo, Giuseppe Petrella, alla tiorba, Sophie Norbye al violoncello e Margherita Carbone e Silvia Grasso ai violini eseguiranno il Salve Regina, per soprano, alto, due violini e basso continuo e Mortales, non audutis? per soprano, alto, due violini e basso continuo di Alessandro Scarlatti. Di Nicola Porpora sarà eseguito il Salve Regina, per alto, due violini e basso continuo.
Ingresso gratuito.