Domenica prossima 29 marzo scatta l’ora legale. L’ora di sonno persa verrà recuperata il 25 ottobre, quando si tornerà all’ora solare. Le lancette degli orologi vanno spostate un’ora avanti. Il passaggio di ora è alle 2 e le lancette dovranno slittare sulle ore 3. L’introduzione dell’ora legale nasce ben prima della sua introduzione armonizzata a livello europeo. Bisogna addirittura risalire alla fine del XVIII secolo, più precisamente al 1784 quando l’inventore del parafulmine Benjamin Franklin pubblicò la sua proposta sul quotidiano francese “Journal de Paris”. Le riflessioni di Franklin si basavano sulla volontà di risparmiare energia ma non trovarono seguito.
La sua idea trovò maggiore consenso un secolo dopo, quando nel 1907 venne ripresa dal britannico William Willet, che elaborò un sistema complesso. Nel 1916 la Camera dei comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Diversi paesi imitarono la Gran Bretagna in quanto in tempo di guerra, il primo conflitto mondiale era scoppiato nel 1914, il risparmio energetico era una priorità. Poi, tra il 1947 e il 1949, la Germania instaurò l«Hochsommerzeit’, l’alta ora estiva, nel periodo compreso tra l’11 maggio e il 29 giugno infatti le lancette venivano spostate in avanti di un’ulteriore ora.
Dopo lo choc petrolifero del 1973, le nazioni europee che non aderivano ancora a quest’usanza hanno gradatamente introdotto a loro volta l’ora legale. Il cambiamento d’ora estivo è stato introdotto in tutti i paesi dell’Unione europea all’inizio degli anni Ottanta. Dal 1996, la durata del cambiamento è stata armonizzata in tutta Europa: dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Ma l’ora legale è una abitudine estesa su planetaria. Dal Giappone agli Usa, dall’Australia all’Africa al Brasile è una scelta più o meno diffusa, anche se con modalità differenti.
Fonte: Il Tempo