Beni culturali in decadenza. Possibile intervento privato? – Lo Stradone

Beni culturali in decadenza. Possibile intervento privato?

“I beni culturali di Martina sono un grande patrimonio di tutti i cittadini e della comunità intera”. L?assessore alla Cultira di Martina Franca Tonino Scialpi vuole aprire un dibattito in città.
Negli anni sono stati effettuati degli interventi di restauro e di recupero utilizzando misure degli interventi straordinari o europei (Basilica di san Martino, Biblioteca di San Martino, Palazzo Stabile, Convento di San Domenico, Casa Cappellari, Palazzo Ducale, Torre universitaria ) dai quali la città sta ricavando profitto e apprezzamenti, mentre sono trovati i finanziamenti per intervenire sul Convento del Carmine.

Per altri beni ci sono dei problemi:

– San Nicola in Montendoro è stata restaurata male un decennio or sono e presenta delle criticità che richiedono un nuovo intervento che si sta predisponendo;

– Le porte storiche di accesso nel centro antico sono in uno stato di precarietà;

– La chiesta del XVII secolo del Monte Purgatorio ha dei problemi di abbandono e di pericoloso stato del tetto e di compromissione del suo patrimonio:

Questi sono solo alcuni esempi, ma ve ne sono sicuramente altri che richiedono interventi urgenti.
La difficile situazione finanziaria dei Comuni non consente, a breve, interventi e, nel contempo, il reperimento i risorse sconta storici ritardi.

“Io credo – dice Scialpi – che si possa fare appello all’intervento di imprenditori privati, banche, associazioni di categoria, club service, arciconfraternite, cartelli di associazioni culturali,per adottare qualcuno di questi monumenti ed effettuare degli interventi, come lodevolmente è stato fatto per qualche tela di grande importanza o qualche portale. Si può pensare a forme miste di intervento pubblico-privato, ad esempi di mecenatismo culturale, ad utilizzo più efficace di fondi che vengono per la pubblicità. Occorre spianare la strada a questo coinvolgimento per rafforzare la corresponsabilità nella conservazione di ciò che è bello, evitando che il protrarsi dell’abbandono, comprometta irrimediabilmente un piccolo grande patrimonio che è di tutti.