La Giunta comunale, con delibera del 2 maggio 2013, ha chiesto alla direzione nazionale di Poste Italiane e agli organi periferici di rivedere le decisioni adottate in merito alla chiusura dell’Ufficio ubicato nel Centro torico di Martina e alla restrizione del servizio i contrada Motolese. L’esecutivo si è impegnato, inoltre, a promuovere ogni altra azione utile ad attutire il disagio dei cittadini del borgo antico che stanno per essere privati di un importante e qualificato servizio.
Già lo scorso gennaio avevamo scritto (leggi questo articolo) che “fonti vicine a Poste Italiane, invece, confermerebbero il trasferimento della “Succursale 1” (quella del centro storico, ndr) in un nuovo locale per il quale sarebbe già stato formalizzato contratto di locazione: sarebbe già terminata la progettazione del layout dell’ufficio e appaltati i relativi lavori”.
La delibera in questione è solo l’ultimo atto di una vicenda iniziata nel marzo 2012 quando il Commissario Prefettizio, sottovalutando il forte impatto che la chiusura avrebbe avuto sugli utenti del Centro Storico, ha comunicato la disdetta del contratto di sublocazione dell’immobile (metà di proprietà di privati, metà della Curia Arcivescovile di Taranto) a seguito dello sfratto che uno dei due locatari aveva comunicato a Poste Italiane.
La delibera della giunta potrebbe risultare quindi del tutto inutile.