Suoni balcanici al teatro Orfeo – Lo Stradone

Suoni balcanici al teatro Orfeo

– TARANTO – La musica balcanica rivive grazie alla Kochani Orkestar, una scatenata band composta da sette ottoni, in concerto mercoledì scorso al Teatro Orfeo per l’associazione Amici della Musica Arcangelo Speranza. Dopo Milano, Bologna e Torino, il gruppo ha fatto tappa a Taranto, accompagnato da Paolo Fresu, alla tromba, e Antonello Salis, al pianoforte. “The Ravished bride” è il titolo dell’ultimo cd della fanfara macedone, presentato al concerto: una miscela di suoni tzigani, gitani, folk balcanico, rock e jazz. Ha aperto il concerto il pianoforte di Antonello Salis, personalità eclettica, in grado di improvvisare e adattarsi a ogni brano. Sono comparsi poi a turno sul palco il trombettista Fresu e i componenti della banda con i loro strumenti: clarinetto, sassofono, tre tube, due trombe, fisarmonica e percussioni, tra cui un tamburo bipelle. I musicisti si sono esibiti in una lunga performance senza sosta, eseguendo brani diversi, dal jazz al pop est-mediterraneo alle canzoni d’amore interpretate dalla melodica voce del cantante Azizov. Una musica particolare, a tratti chiassosa, ipnotica, trascinante, che ha visto il coinvolgimento del numerosissimo pubblico dell’Orfeo in battiti di mani a tempo di musica. Non è mancato chi, nella penombra della platea, dietro gli ultimi posti, ballava al ritmo frenetico e vorticoso delle danze gitane. Dalla Macedonia all’Italia – come ha detto Paolo Fresu a metà concerto, tra un’esecuzione e l’altra – la musica è davvero il veicolo che unisce popoli diversi.

Claudia Spaziani