Dall’ “Ecomuseo della Valle d’Itria” al “Parco delle Pianelle”, ecco le critiche del Prof. Valentini
Si è molto parlato, nelle scorse settimane, della realizzazione dell’ Ecomuseo della Valle d’Itria, quello che si preannuncia essere “l’Ecomuseo più grande al mondo”, come è stato definito dall’assessore Regionale per l’Assetto al Territorio, Angela Barbanente. Seduti al tavolo di concertazione ben sei comuni (Locorotondo, Monopoli, Alberobello, Martina, Fasano e Cisternino) che hanno definito le modalità attraverso cui procedere per la creazione di questo sito che valorizzerà il territorio e le peculiarità paesaggistiche e culturali della Valle d’Itria. L’Ecomuseo si propone di documentare, conservare e valorizzare i tanti siti naturali e le manifestazioni della cultura popolare; al centro del museo itinerante trovano spazio i trulli, i muretti a secco, i tratturi, i pozzi, “le testimonianze vive di quel popolo di formiche che plasmò a misura d’uomo la Valle”. E’ sicuramente un progetto ambizioso dal momento che rafforzerà la vocazione turistica e culturale del territorio e donerà un forte impulso alle produzioni d’eccellenza della zona. Ma ecco che presto arrivano le polemiche. “Un Ecomuseo dove di natura non c’è nulla, o poco – commenta il Prof. Valentino Valentini – come si può pensare di parlare di Ecomuseo quando manca la componente fondamentale, ovvero la Natura? Contesto fortemente questa iniziativa. Quando parliamo di Ecologia parliamo di una materia per noi fondamentale che si riferisce ai cicli naturali, alle loro relazioni ed un Ecomuseo dovrebbe evidenziare tali relazioni dell’ambiente fisico che sono importanti in quanto favoriscono la biodiversità. Di tutto questo qui non vedo traccia. Si parla di Trulli, muretti a secco tutte cose sicuramente interessanti ma che hanno a che fare con l’uomo perché viviamo in una cultura antropocentrica dove c’è sempre meno interesse nei confronti della componente naturale, elemento indispensabile per la nostra vita”. Non solo polemiche ma anche proposte nei confronti dell’amministrazione cittadina. “La scorsa estate ho spedito all’amministrazione di Martina una lettera indirizzata al Sindaco della città in cui criticavo la sistemazione del ‘Parco delle Pianelle’, museo la cui sede è a Palazzo Ducale ma che si riferisce ad una zona il cui sito è a circa 16 chilometri dalla città. Mi sono proposto, a titolo gratuito, di ‘sistemare’ tale Museo perché ritengo sia un progetto meritevole dedicato ad un vallone ricco di meraviglie naturali. Vige la necessità di riorganizzare e rendere pubbliche tali valenze, alimentare tali conoscenze significa anche incrementare il turismo nella nostra zona”
Valeria Semeraro
Extra Magazine