Secondo l’indagine presentata qualche mese fa dalla fondazione Brodolini e dal consorzio Meridia il 30% dei Pugliesi vive in condizione di povertà.
La Valle d’Itria è ancora considerata da qualcuno un’oasi felice. Molte persone o famiglie non la danno a vedere, ma non è più il caso di nascondere le crescenti sacche di povertà esistenti anche a Martina Franca. Ne sanno qualcosa l’Assessorato ai Servizi Sociali, le Caritas parrocchiali, le Associazioni di Volontariato e i silenziosi cittadini volontari. Una città in difficoltà, piegata dalla crisi e dalla povertà, dalla miseria,dalla mancanza di lavoro. Sempre di più sono i casi dei cinquantenni che non riescono a ricollocarsi, troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per un nuovo lavoro. Ma ci sono i figli da mantenere, da mandare a scuola, all’università, l’affitto.
“Non c’è più il ceto medio”, secondo l’Assessore alle politiche sociali Donatella Infante che ha definito l’attuale questione sociale martinese una “polveriera”, facendo riferimento a fenomeni quali l’usura, che in questi contesti trovano terreno fertile.
Sempre di più sono i casi dei cinquantenni che non riescono a ricollocarsi, troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per un nuovo lavoro. Ma ci sono i figli da mantenere, da mandare a scuola, all’università, l’affitto.
Il Comune di Martina Franca è quindi alla ricerca di soluzioni per tentare di arginare queste criticità che si stanno manifestando e cercando di venire incontro alle esigenze dei più deboli, obiettivi da raggiungere ovviamente attraverso il coinvolgimento del mondo delle associazioni e del volontariato che nel contesto dei servizi sociali giocano un ruolo di straordinaria importanza.
Si sta lavorando sull’idea del “last minut market”, un’iniziativa che consente di reperire presso i supermercati e le attività alimentari i prodotti in scadenza per distribuirle alle famiglie indigenti, assieme a quella del banco alimentare, sulla base dell’esperienza già messa in campo da diverse associazioni, pensando anche all’ipotesi di una mensa sociale.
Da affiancare a questo genere di iniziative, anche una migliore gestione sulle case popolari, con l’apertura di un Ufficio Casa.
Anche sulla base di queste esigenze si è deciso che la commissione servizi sociali si riunirà, a partire dalla prossima convocazione, in maniera itinerante presso le diverse strutture afferenti i servizi sociali, seguendo l’idea di un reale coinvolgimento di tutti i componenti della commissione nel quotidiano vivere degli utenti e degli operatori del sociale, attraverso una vicinanza che sia anche fisica.
o.cri.