Gli Agenti del Commissariato di Martina Franca, nel corso di specifici controlli volti al contrasto dei furti in appartamento, cittadino georgiano di anni 20 e denunciato in stato di libertà i suoi complici, due suoi connazionali, rispettivamente di 44 e 45 anni, tutti residenti nella provincia barese.
I tre cittadini dell’est europeo sono stati notati dai poliziotti intorno le ore 10,30 aggirarsi a bordo di una Alfa 156 nel centro cittadino di Martina Franca.
Gli agenti che senza farsi notare li hanno seguiti a breve distanza e dopo aver notato che i tre parcheggiavano la loro auto nel centro cittadino, hanno deciso di fermali per un più approfondito controllo.
La prima perquisizione personale estesa anche all’autovettura a bordo della quale i tre erano giunti, ha permesso ai poliziotti di rinvenire numerosi arnesi atti allo scasso,tra i quali due grossi cacciaviti ed un “piede di porco” evidente segno che i fermati erano in procinto di compiere un ennesimo furto in abitazione.
Condotti negli Uffici del Commissariato, nonostante il tentativo di fornire false identità , presentando una carta d’identità bulgara, i poliziotti attraverso minuziosi controlli sono riusciti a risalire alla sua vera identità. Inoltre a suffragare i sospetti della sue false dichiarazioni gli agenti hanno notato che il presunto cittadino bulgaro, parlava correntemente il russo con gli altri suoi due compagni fermati, e che messo in contatto con una collaboratrice del Commissariato di madre lingua bulgara, non riusciva minimamente a colloquiare.
Messo così davanti alla evidenza dei fatti l’uomo finalmente ha declinato il suo vero nome.
Attraverso la comparazione dei rilievi fotodattiloscopici i poliziotti hanno inoltre accertato che i fermati erano stati tutti già segnalati in passato da diversi uffici di Polizia nel territorio italiano, pur fornendo ogni volta diverse generalità, e che uno di loro, era clandestino sul territorio nazionale. I tre georgiani come accertato si erano resi responsabili in più occasioni di furti in appartamento.
Pertanto si è proceduto con l’arresto per false attestazioni sull’identità personale e possesso di documenti d’identità false, mentre insieme agli altri due complici è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.
Per gli stessi è stato anche proposto l’adozione del provvedimento di divieto di ritorno del Comune della Valle D’Itria.