“Non amo stare sul palcoscenico, preferisco la platea”. Quanta fatica farci raccontare da DonMartino Costantini i suoi primi 50 anni di vita sacerdotale.
Tempo 5 minuti e i ricordi assieme ai racconti vengono a galla, sfogliando una pila di fotografie e immagini che raccontano mezzo secolo di una vocazione nata il 15 luglio del 1962, gran parte del tempo trascorso nella parrocchia di San Francesco d’Assisi.
Don Martino è secondogenito di 5 figli, una vocazione nata in famiglia, in un clima di grande fede, soprattutto da parte del padre che di professione faceva non a caso il custode del “Villaggio del fanciullo”, da sempre simbolo dell’impegno sociale di quella parte della chiesa che nella dottrina sociale, quella piu’ pratica e legata all’esperienza di vita vissuta, fonda le proprie radici.
“Sono cresciuto lì, con la mia famiglia e i miei genitori”. A 12 anni l’ingresso al seminario minore di Taranto e poi a quello maggiore di Molfetta. In 50 anni di sacerdozio ha girato buona parte della Diocesi di Taranto facendo la spola tra lo Ionio e la Valle d’Itria”.
Dal ’62 al ’67 è stato Vicario alla Madonna delle Grazie di Taranto, poi fino al ’70 Parroco alla Santa Famiglia. Quest’ultima – ci ha detto Don Martino – “era una piccola parrocchia, non c’era nulla, neppure la chiesa che è stata costruita solo in seguito”. I cinque anni successivi, fino al ’75, li ha trascorsi al seminario minore di Martina Franca ai Paolotti da padre spirituale, e dal ’75 al ’85 parroco alla popolosa e prestigiosa Chiesa del Carmine di Martina Franca, per poi passare altri tre anni alla guida della rettoria della chiesa della Madonna di Lourdes sempre in Valle d’Itria. Poi sotto la guida di Mons. Papa, Don Martino viene nominato parroco dell’Assunta in contrada Capitolo, per poi fermarsi stabilmente nella parrocchia di San Francesco d’Assisi, luogo che lo vede alla guida della parrocchia da oltre 21 anni.
Hai girato parecchio? “Non mi piace stare fermo” – dice sorridendo – con un ricordo a due sue padri pastorali. Il primo è il suo concittadino Mons. Motolese, fu lui ad imporgli le mani sul capo e a ordinarlo sacerdote nella Basilica (allora solo collegiata, ndr) di San Martino in quel 15 luglio di 50 anni fa, luogo in cui il giorno successivo celebrò la sua prima messa. Il secondo è Mons. Papa che lo volle a Martina stabilmente, prima al Capitolo e poi a San Francesco dov’è a tutt’oggi.
Nella sua vita tante esperienze, ma l’incontro che gli ha cambiato la vita è stato quello con i Missionari della Consolata, che nella sua attuale parrocchia trovano la loro sede. Fratel Argese, Padre Ottavio Santoro e Padre Marino Gemma sono i tre missionari martinesi impegnati i Kenia a Nairobi e Mukululu.
In tutto sei viaggi in Africa per Don Martino, “lo posso testimoniare – ha detto – il mal d’Africa esiste davvero. Coloro che visitano quel continente si ‘ammalano’, perché se ne esce fortemente ridimensionati in tante cose. Il senso dell’essenzialità, quello delle cose semplici e della sobrietà, tutti valori che nella nostra cultura sono dimenticati”.
Un’esperienza che Don Martino condivide con i suoi parrocchiani e che nel 2005 ha portato alla costituzione dell’associazione “La nostra Africa – Associazione amici dei missionari della Consolata Onlus”, la quale con un testo scritto dalla professoressa Maria Teresa Izzinosa, ha raccontato e condiviso alcune delle esperienze vissute nel continente nero. In questo modo alle iniziative già portate avanti negli anni dall’associazione “Amici di Gatunga e Mukululu”, si sono aggiunte nuove prospettive di sviluppo di quel ponte di solidarietà che unisce Martina Franca all’Africa.
“In Africa – dice Don Martino – abbiamo visto tante situazioni di grave povertà e ingiustizia sociale. La cosa che su tutte colpisce è il grande sbandamento che vivono i giovani adolescenti. Fu proprio per queste ragioni che con Padre Marino, assieme a Maria Teresa Izzinosa, ci nacque in mente il grande sogno di un centro per ragazzi di strada, che poi abbiamo realizzato a Nairobi e intitolato a Franco Semeraro”, parrocchiano di San Francesco e storico capo scout, prematuramente scomparso.
Ma ad arricchire la vita sacerdotale di Don Martino c’è anche l’esperienza dello storico gruppo scout del Martina Franca 1. Fazzolettone su sfondo azzurro, come tutti i gruppi scout martinesi, e strisce gialle. Da una recente pubblicazione a firma del Prof. Francesco Bellopede, pubblicata in occasione del 60esimo anniversario della parrocchia si legge che, dopo una serie di discontinue esperienze, il movimento scoutistico a San Francesco riparte nel 1974 grazie ad un gruppo “partorito all’interno della II B dell’Istituto Tecnico Majorana di Martina ad opera di Sergio Moccia che riesce a trovare in Martino Semeraro e Michele Marraffa i suoi primi e convinti adepti”.
Oggi dopo 50 anni di sacerdozio Don Martino Costantini è un “giovane 75enne”, ve lo assicuro dopo averlo visto fare le scale.
Ottavio Cristofaro