Il sindaco Ancona non vuole “farsi sentire” nulla. Dopo l’approvazione in Giunta per il via all’assunzione a tempo determinato di 5 figure professionali da inserire nello staff del sindaco è arrivata ieri la pubblicazione in albo pretorio della procedura di evidenza pubblica per la composizione dello staff.
Abbastanza scontata la sua composizione, potremmo infatti già elencare – avremmo potuto farlo già molto tempo addietro – i nomi degli staffisti, ma nonostante il sindaco non sia obbligato a farlo si è voluto procedere comunque alla raccolta delle domande di candidatura.
E così si vengono a creare differenti prospettive di vedute: da coloro che accusano l’amministrazione di creare false illusioni professionali, a chi sostiene l’inutilità della evidenza pubblica, a chi definisce la selezione una farsa.
Così non è.
Si badi bene che non si tratta di un concorso, ma di una semplice selezione di figure professionali, e soprattutto che spetta solo al sindaco la scelta dei nomi, sulla base di un rapporto diretto e fiduciario, e questo è specificato nella legge.
Lo staff è l’ente comunale che segue il sindaco direttamente nello svolgimento delle proprie mansioni e che quindi gode della piena fiducia del capo dell’amministrazione. È normale che il legislatore abbia dato piena libertà e autonomia nella composizione della squadra di staff, così come è normale che il sindaco sia liberissimo di scegliersi la propria squadra di stretti collaboratori (a tempo determinato con scadenza assieme al mandato del sindaco). È come se ad ognuno di noi venisse privato il diritto di scegliersi il proprio medico curante; tra medico e paziente c’è lo stesso rapporto di fiducia che esiste tra sindaco e staff.
In sintesi Franco Ancona avrebbe potuto scegliersi il suo staff senza chiedere nulla a nessuno e né tantomeno nessuno avrebbe potuto dirgli di aver sbagliato.
Ma l’amministrazione comunale pare avrebbe dovuto – come ha fatto – procedere comunque con la pubblicità per evidenza pubblica, perché anche questo passaggio sarebbe specificato dal regolamento.
Quando si parla di staff sembra come se qualsiasi cosa sembra essere sbagliata. L’ex sindaco Palazzo per un certo periodo è stato circondato da 14 staffisti, oggi ad Ancona ne bastano 5.
Il peccato (veniale) del nuovo primo cittadino? Un eccesso di zelo nel procedere con evidenza pubblica di selezione, cercando di offrire – almeno in questo caso – il massimo della trasparenza possibile.
Il problema vero è che a questo non siamo abituati, perché la trasparenza è spesso l’ingrediente mancante, lo è stato molto in passato, e in talune circostanze lo è stato anche in questi primi 100 giorni della nuova amministrazione.
o.cri.