Giandomenico Bruni non sarà della partita di questa campagna elettorale, né come candidato sindaco, né come consigliere comunale.
Nelle scorse settimane, prima della presentazione di Franco Ancona a candidato sindaco, il nome di Bruni era stato lanciato quale candidato in pectore del centrosinistra. Poi una serie di ragioni hanno fatto cambiare il verso delle cose; su tutte probabilmente il risultato di 5 anni fa quando proprio con Bruni non si riuscì ad arrivare neppure al ballottaggio contro Franco Palazzo.
Eppure Giandomenico Bruni a quella candidatura ci teneva e forse se l’era anche meritata, attraverso anni di opposizione, in un partito senza una struttura e spesso senza alcuna organizzazione.
Giandomenico Bruni, che non è mai stato uomo di pura sinistra (in senso stretto), nei giorni scorsi aveva fatto registrare la sortita del Sen. Nessa (Pdl) che esprimeva apprezzamenti nei suoi confronti, corteggiandolo e spingendolo verso un progetto politico comune lontano dai partiti.
Il Partito Democratico, da parte sua, gli ha chiesto di cambiare idea: “Ci auguriamo – scrivono dal Pd – che l’ex capogruppo Giandomenico Bruni riveda la decisione di non candidarsi, le sue competenze e le sue energie devono essere spese per la città e per il centro sinistra”.
“Non mi candido – ha detto Bruni al Tarantosera – perchè credo che in questo momento non voglio essere ipocrita, perchè quando le cose non le capisco preferisco mettermi da parte”.
Il Pd rivolge lo stesso appello anche a Vito Pastore (Martina Migliore) affinchè possa rientrare nella coalizione del centrosinistra. Nelle scorse ore Pastore aveva annunciato la rottura con la coalizione, perché – scrive – “il centro sinistra non vuole vincere, o almeno non vuole vincere al primo turno. Ci sorge il sospetto – ha riportato Pastore – che si vuole arrivare a stento al ballottaggio così da imporre in ogni caso un apparentamento già promesso a Taranto”.
o.cri.